Viaggiare in sicurezza

Ania: un italiano su cinque non usa la cintura di sicurezza

Con l’obbligo di utilizzo dal 1988 – esteso anche a pullman e camion dal 2006 – la cintura di sicurezza è un’amica/nemica degli Italiani, considerata spesso un’imposizione delle autorità e non un sistema per la propria sicurezza in strada. Ma non solo. Secondo un’indagine effettuata dalla Fondazione Ania, un italiano su cinque non la usa, e i numeri crescono sensibilmente se si prendono in considerazioni tragitti brevi e aree urbane ‘a bassa velocità’ dove l’utilizzo della cintura non è considerato fondamentale dai guidatori. Basta però analizzare i dati relativi agli incidenti per rendersi conto delle diverse ripercussioni fisiche tra chi aveva o no la cintura

Per quanto riguarda i passeggeri sui sedili posteriori le percentuali di non utilizzo crescono ancora: il 52% degli italiani (con punte del 60% nelle aree del Centro-Sud) non indossa mai la cintura di sicurezza quando è seduto dietro.

I dati Ania indicano che il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza sui sedili posteriori è senza dubbio l’infrazione più diffusa tra gli automobilisti italiani. Seguono il mancato rispetto dei limiti di velocità e la guida distratta.

E quel fastidioso segnale acustico che induce ad allacciare le cinture ormai onnipresente sulle nuove vetture attualmente in circolazione? Pur riscontrando un miglioramento dei risultati ottenuti, i dati indicano che una persona su 3 lo disattiverebbe se ne avesse la possibilità, e sono in molti ad aver cercato qualche escamotage per raggirare il sensore, spesso inutilmente.

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