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Accise sulla benzina: qualcosa si muove?

Col prezzo del petrolio ai minimi storici, anche il prezzo dei carburanti si è allontanato dalle soglie critiche scendendo gradualmente.
Tuttavia, il calo non sembra proporzionale rispetto alle quotazioni al barile: nel caso di rincari, il prezzo dei carburanti sembra salire più velocemente mentre, nel caso di discesa delle quotazioni del petrolio, il prezzo dei carburanti sembra calare ma in misura meno significativa.

Sul prezzo del carburante incidono anche le accise. Di fatto, si tratta di tasse, applicate nel corso degli anni dallo Stato italiano per far fronte a emergenze di bilancio. Storicamente, quando è stato necessario uno sforzo collettivo, le misure straordinarie dei governi si sono tradotte in accise: per esempio, il decreto “Salva Italia” (0.082 euro sulla benzina e 0.113 euro sul diesel), l’acquisto di autobus ecologici (pari a 0.005 euro), la ricostruzione dell’Irpinia dopo il terremoto del 1980 (0.0387 euro), il finanziamento della Guerra in Etiopia (pari a 0.000981 euro). E così via.

Su questa spinosa questione è intervenuta recentemente l’organizzazione di difesa dei consumatori Adiconsum, che ha chiesto all’attuale Governo di eliminare le accise legate a vicende ormai superate e l’IVA sulle accise stesse. Si tratta di cifre che pesano sui portafogli degli italiani e che, di fatto, incidono sui consumi, riducendo la capacità di spesa di chi usa l’auto per spostarsi. Inoltre, il costo dei carburanti si applica anche ai mezzi pubblici e, dunque ai costi, dei Comuni e delle municipalizzate. Non resta che attendere un’eventuale revisione di questo sistema.

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