Parcheggiatori abusivi nelle nostre città: cosa dice la legge?
Se dovessimo stilare una classifica delle professioni abusive, in cima alla lista, quella che più di ogni altra spicca nel nostro immaginario, è senz’altro il lavoro del parcheggiatore.
Il parcheggiatore abusivo è una tipica occupazione per disoccupati, un mestiere che sfrutta una caratteristica unica e tutta italiana: l’eccesso di auto circolanti, unito alla scarsità di parcheggi liberi in città. Ma in fatto di parcheggio abusivo, cosa prevede esattamente la legge italiana?
Cosa prescrive la legge
L’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore non è classificato come reato, ma rientra negli illeciti punibili con una sanzione amministrativa e per questa ragione la legge non sembra un deterrente efficace per contrastare la diffusione di questo fenomeno, difficile da sradicare.
Nello specifico, le poche disposizioni che regolano questa attività sono contenute appunto nel Codice della Strada che vieta l’esercizio non autorizzato di parcheggiatore o guardiamacchine in base all’articolo 7 comma 15-bis dove si dice: “Salvo che il fatto costituisca reato, coloro che esercitano abusivamente, anche avvalendosi di altre persone, ovvero determinano altri ad esercitare abusivamente l’attività di parcheggiatore o guardiamacchine, sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 771,00 a 3.101,00. Se nell’attività sono impiegati minori, la somma è raddoppiata” e oltre a questo è prevista la confisca di tutte le somme percepite nell’attività.
I numeri
Oggi bastano pochi clic per scoprire che i parcheggiatori abusivi in Italia sono oltre 3.000 e che le provincie con la maggiore concentrazione di parcheggiatori abusivi vedono Napoli in testa con oltre 1.500 casi segnalati nel giorno medio, seguita da Palermo (circa 650), poi Catania (500), Roma (400), Salerno (130) e Perugia (100).
Si tratta di numeri non ufficiali, o meglio segnalazioni effettuate attraverso iParcheggiatori, una app per smartphone che permette di mappare la situazione in tempo reale, denunciando questa piaga difficile da arginare con tanto di città, indirizzo e abitudini dell’abusivo (tariffe incluse). Può essere un primo passo nella lotta contro gli abusivi nelle strade delle nostre città?