Guidare con lo smartphone, per i giovani è un’abitudine che può rivelarsi fatale
La guida con smartphone è un’abitudine, ormai radicata tra i giovani, che può rivelarsi fatale . Ecco quali sono le sanzioni previste dalla legge e perché sono ancora così poco efficaci
Sono molte le norme del Codice della Strada che hanno la finalità di proteggere gli automobilisti, ma la percezione di alcune violazioni è decisamente sottovalutata. Guidare distratti dallo smartphone spesso è considerato normale ed è diventato un’abitudine soprattutto tra i conducenti più giovani.
Perché è così difficile contrastare questo comportamento alla guida? Eppure i numeri parlano chiaro: secondo l’Istat un incidente stradale su 5 è provocato dalla distrazione da smartphone, quindi si tratta di un’emergenza reale. Sono molti ad invocare un inasprimento delle sanzioni, ma alcuni sono convinti che bisogna fare di più e che le multe da sole non bastano.
- Giovani al volante con lo smartphone
Le abitudini dei giovani conducenti e i rischi della guida con smartphone
- Cosa dice la legge sulla guida con smartphone
Scopri le severe sanzioni che puniscono i conducenti distratti
- Perché le sanzioni non funzionano
Ecco le ragioni che rendono inefficaci le sanzioni (e cosa si può fare per cambiare le cose)
Giovani al volante con lo smartphone
Quale automobilista accetterebbe di guidare bendato? Di certo nessuno, perché quando la macchina si muove e gli occhi del conducente non sono fissi sulla strada, può succedere di tutto. Eppure chi invia un messaggio col cellulare mentre si trova al volante, si distrae per ben 10 secondi, il tempo necessario per percorrere 140 metri a 50 km/h.
Digitare un messaggio durante la guida è quindi come percorrere bendati una distanza simile a quella di un campo di calcio. Attraversamenti pedonali, incroci e segnaletica stradale scompaiono quindi dalla vista del conducente, che si assume il rischio di travolgere pedoni o provocare un incidente.
Il messaggino è solo una delle attività che distraggono i conducenti, perché spesso al volante telefoniamo, scattiamo selfie o guardiamo perfino dei video. Si stima che una persona controlli lo smartphone almeno 2 volte in 60 minuti e pare che sia particolarmente difficile stare alla larga dal dispositivo durante i tragitti in auto.
I dati di un sondaggio condotto da Ford su un campione di 65.000 giovani automobilisti sono davvero preoccupanti. Pare che il 43% dei giovani abbia l’abitudine di inviare messaggi alla guida, mentre l’11% si intrattiene con i video mentre si trova al volante.
Quella di usare il cellulare durante la marcia è quindi un’abitudine molto radicata tra i conducenti più giovani. Il rischio legato a questo comportamento è sottovalutato e usare lo smartphone alla guida è considerato quasi normale.
Come fare allora per sradicare quest’abitudine così diffusa? Alcuni propongono sanzioni più severe, ma altri propendono per un approccio di tipo educativo.
Cosa dice la legge sulla guida con smartphone
La guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe è biasimata da tutti. È facile puntare il dito contro un ubriaco al volante, spesso considerato alla stregua di un criminale. Cosa accade invece se lo stesso incidente è causato da un ragazzo distratto dallo smartphone? La percezione della gravità è diversa, come se si trattasse di un comportamento meno grave.
Per contrastare la distrazione da smartphone alla guida, secondo il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, le sanzioni da sole non bastano. È necessario un lavoro di sensibilizzazione e rieducazione, perché se non si cambia mentalità non si potranno mai avere risultati soddisfacenti.
Eppure al momento le sanzioni sono piuttosto gravi. Chi guida mentre usa lo smartphone è punito con una multa da 161 a 647€ ed è prevista anche la decurtazione di 5 punti dalla patente. La sanzione è ancora più severa per i recidivi, infatti chi commette un’infrazione simile nell’arco di 2 anni, si vede sospesa la patente da 1 a 3 mesi.
Più volte in Parlamento si è parlato di un ulteriore inasprimento delle sanzioni e di prevedere il ritiro della patente già dalla prima infrazione, ma finora le proposte non si sono concretizzate in una norma.
Perché le sanzioni non funzionano
Per molti le sanzioni sono già abbastanza severe, ma non funzionano per diverse ragioni. La prima motivazione è legata alla percezione degli stessi conducenti, soprattutto quelli compresi tra i 18 e i 24 anni. In pratica, la guida con lo smartphone non è considerata pericolosa dalla maggior parte degli automobilisti.
Prima ancora di mettere mano al sistema sanzionatorio, bisogna far capire ai conducenti che guidare con lo smartphone è pericoloso. Finora le campagne di sensibilizzazione sulla guida in stato di ebbrezza hanno portato ad ottimi risultati e si potrebbe replicare lo stesso metodo anche con le violazioni legate all’uso dello smartphone.
Quando i giovani automobilisti si saranno convinti che si tratta di un comportamento pericoloso e che provoca ogni anno decine di vittime sulle strade, questa stessa consapevolezza potrebbe diventare più efficace delle sanzioni previste.
Le multe spesso non funzionano per una difficoltà pratica degli stessi agenti di contestare l’uso del cellulare alla guida. Inseguire nel traffico i conducenti che guidano con lo smartphone in funzione è tutt’altro che semplice: gli unici mezzi che sembrano funzionare sono le pattuglie in moto, che possono affiancare l’automobilista e coglierlo in flagrante.
Anche quando i vigili riescono a sanzionare il conducente, non è raro che la multa venga contestata in tribunale e, se non si riesce a dimostrare che il cellulare era davvero in funzione durante la guida, il giudice può anche annullare la sanzione.
Per aggirare questo ostacolo in Francia si usa un approccio diverso e si utilizza l’occhio elettronico delle telecamere per cogliere sul fatto i conducenti distratti. Il metodo è molto simile a quello usato anche in Italia per chi viene fotografato mentre accede alle Ztl e sarebbe interessante valutarne l’utilizzo anche contrastare la guida con smartphone.
Qualunque sia la sanzione prevista o il metodo per contestare la violazione al conducente, al momento c’è un’unica certezza: si riuscirà ad avere un cambiamento significativo sulle abitudini dei giovani alla guida solo quando saranno gli stessi conducenti a convincersi che usare lo smartphone al volante è pericoloso e sarebbe meglio attendere fino alla prossima sosta.