Il 10% degli automobilisti gira video alla guida

Un’altra pessima abitudine minaccia la sicurezza stradale: l’abitacolo dell’automobile viene sempre più utilizzato come un palcoscenico, utilizzando lo smartphone per fare video riprese mentre si è al volante. Vediamo la ricerca di Anas

Alcuni automobilisti si trovano intrappolati nell’illusione che il loro veicolo sia uno spazio privato, un palcoscenico personale per condividere la propria vita con il mondo esterno. Questo desiderio di connessione ha portato a una tendenza molto rischiosa: la registrazione di video durante la guida. Gli automobilisti si trasformano in registi di brevi filmati mentre il loro veicolo sfreccia tra il traffico, ignorando di mettere in scena la propria vita di fronte al pericolo mortale. La sicurezza stradale, un concetto spesso dato per scontato, viene così messo a repentaglio. Lo confermano i dati della ricerca commissionata da Anas a CSA Research – centro statistica aziendale, sulle abitudini di guida degli italiani.

I risultati della ricerca: l’auto come un palcoscenico

Partiamo da un dato drammatico che emerge dalla ricerca durante le interviste ad un campione rappresentativo di 4mila automobilisti e 5mila osservazioni dirette su strada: nel 2022 le vittime di incidenti su strada sono state 3.159 e il 10% degli italiani mentre è al volante gira un video con il cellulare. Tra questi, il 3,1% ha ammesso di averlo fatto in prima persona alla guida del proprio veicolo, mentre il 6,9% ha dichiarato di essere stato a bordo di un mezzo mentre il conducente filmava.

Del 3,1% che ha affermato di aver utilizzato il cellulare mentre guidava per fare riprese video, fanno parte in egual misura sia uomini sia donne in una fascia d’età compresa tra i 24 e i 44 anni, con punte più elevate tra i 25 e i 34 anni. Lo stesso vale per il 6,9% di utenti che ha sostenuto di essere stato a bordo mentre il guidatore filmava: la percentuale più elevata riguarda le donne tra i 25 e i 34 anni.

Poco rispettata la distanza minima di sicurezza

Ma l’abitudine a girare un video al cellulare mentre si guida è solo uno dei comportamenti scorretti alla guida, come ad esempio il distanziamento di sicurezza tra veicoli: su un totale di oltre 102 mila veicoli al giorno osservati lungo tre direttrici stradali in gestione ad Anas, nel 38,5% dei casi la distanza di sicurezza non è stata rispettata.

Tra le varie infrazioni e cattive abitudini va segnalato il mancato utilizzo degli indicatori di segnalazione cambio corsia, sia per la manovra di sorpasso (50,9%) sia per la manovra di rientro (50,7%) sia per l’entrata da rampa (32,9%).

Ancora, tra i comportamenti scorretti spicca il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza da parte del conducente (10,6%) e soprattutto dei passeggeri posteriori (72,6%) oltre al mancato uso dei seggiolini per i bambini (46,8%).

Dispositivi di sicurezza, i guidatori sono favorevoli

Quanto sono ritenuti utili i dispositivi di sicurezza a bordo? In questo caso sembra che il livello di consapevolezza degli intervistati sia rassicurante. Infatti, per quanto riguarda i sistemi safe-drive in grado di oscurare lo schermo del cellulare mentre si guida e disattivare chat, foto e video, i limitatori di velocità e l’alcol lock, più dell’80% li ritiene utili e più della metà molto utili. I più favorevoli sono decisamente i patentati adulti (over 55) che si sono espressi con un voto che oscilla tra i 7.4 e i 7.6 (su scala da 1 a 10).

Un’errata percezione di sé stessi al volante 

Nonostante i numeri siano preoccupanti e non si vedano consistenti segnali di miglioramento, la percezione che gli italiani hanno di sé stessi alla guida è dissonante con le evidenze della ricerca: infatti, i guidatori intervistati si assegnano un voto molto alto, quasi 9, mentre il giudizio che hanno degli altri guidatori su strada è negativo e si attesta su una media di 5,4. I due comportamenti più scorretti percepiti riguardano i limiti di velocità, che secondo gli intervistati vengono rispettati solo dal 40,3% degli altri guidatori, e l’uso del cellulare alla guida.

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