Obiettivo Zero Vittime: tecnologie, educazione e sensibilizzazione per la sicurezza stradale
Recenti iniziative hanno sottolineato l’importanza di stili di guida responsabili, tecnologie avanzate e linguaggi inclusivi per promuovere una mobilità più sicura per tutti
In occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, iniziative a livello nazionale e locale hanno riaffermato l’urgenza di lavorare verso l’obiettivo “Zero Vittime” sulle strade, grazie a tecnologie innovative, prevenzione e sensibilizzazione sociale.
- “Sicurezza Stradale: Obiettivo Zero Vittime”
Il 51% degli italiani non lo considera pericoloso superare i limiti di velocità
- Campagna di sensibilizzazione #Blindside con immagini e AI
La campagna digitale che evidenzia i “punti ciechi” della coscienza alla guida
- Quando guidi poche storie!
Stimolare l’attenzione dei giovani puntando su una comunicazione amichevole
“Sicurezza Stradale: Obiettivo Zero Vittime”
La Conferenza Internazionale “Sicurezza Stradale: Obiettivo Zero Vittime” è organizzata da Anas S.p.A. (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) e PIARC Italia, con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la collaborazione di enti internazionali. Un evento che ha permesso di condividere una visione dettagliata dello stato della sicurezza stradale in Italia, presentando l’indagine annuale sugli stili di guida, realizzata con il supporto di CSA Research, che ha coinvolto 4.000 utenti e oltre 3.500 osservazioni dirette. Ci sono dati significativi sui quali porre attenzione:
- Superamento dei limiti di velocità: il 51% degli italiani non lo considera pericoloso. Tuttavia, le analisi cinematiche indicano che solo il 10% dei veicoli supera i limiti.
- Comportamenti virtuosi in crescita: l’uso delle cinture posteriori è salito al 44% (+20% in due anni). L’utilizzo del cellulare alla guida è diminuito al 7,4%, sebbene il dato peggiori tra gli under 40.
- Educazione e percezione: solo il 55,4% del campione associa gli incidenti a comportamenti errati. Risulta, invece, in flessione autovalutazione delle proprie capacità di guida, il voto medio che gli italiani attribuiscono a se stessi come conducenti scende da 9 a 7,9.
Questi risultati ci dicono quanta lavoro ancora ci sia da fare per cambiare la mentalità degli utenti della strada, combinando misure di controllo, sanzioni e con campagne di educazione.
Campagna di sensibilizzazione #Blindside con immagini e AI
Parallelamente, l’Automobile Club d’Italia ha lanciato la campagna digitale #Blindside, che evidenzia i “punti ciechi” della coscienza alla guida. Attraverso immagini potenti e l’intelligenza artificiale, la campagna invita a riflettere sull’importanza di comportamenti responsabili: non distrarsi con il cellulare, indossare le cinture, utilizzare seggiolini per bambini e protezioni per gli animali, e non guidare sotto l’effetto di alcol.
Secondo il presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani, #Blindside ha raggiunto già oltre 500.000 persone, ma l’impegno va oltre i numeri. L’obiettivo resta educare e formare futuri conducenti consapevoli, come dimostrato dall’iniziativa dell’Aci Alessandria e dell’Istituto Volta, che integra la sicurezza stradale nei programmi scolastici attraverso simulatori e formazione specifica.
Le iniziative di Anas e ACI convergono su un punto cruciale: la sicurezza stradale è un obiettivo condiviso che richiede un approccio integrato tra tecnologia, prevenzione ed educazione. Solo unendo forze e risorse sarà possibile creare una cultura della sicurezza, proteggendo vite umane e rendendo le strade italiane più sicure per tutti.
Quando guidi poche storie!
Dal nazionale, al locale, in provincia di Brescia si è realizzata la campagna “Quando guidi, poche storie”. In questo caso si è cercato un linguaggio meno duro del solito, stimolando l’attenzione dei giovani con una una comunicazione persuasiva ma senza puntare sulla paura.
Purtroppo, in questo territorio dall’inizio dell’anno si contano 52 vittime della strada, perciò la nuova campagna di sensibilizzazione “Quando guidi, poche storie” mira a combattere la distrazione alla guida, tra le principali cause di incidenti mortali.
Promossa dalla Provincia in collaborazione con le associazioni Condividere la strada della vita e l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, la campagna adotta un approccio innovativo: un linguaggio amichevole, lontano dalla crudezza, per raggiungere soprattutto i giovani.
Il messaggio è stato diffuso sui social media e nei luoghi frequentati da ragazzi, come scuole e biblioteche, per promuovere maggiore responsabilità.
“Hai tutta la vita per distrarti. Non farlo in auto/moto” è lo slogan scelto per promuovere consapevolezza e prevenire tragedie, ricordando che il 90% degli incidenti deriva da errori umani. I numeri dello scorso anno, con oltre 500mila visualizzazioni online, fanno sperare in un impatto ancora maggiore per questa edizione della campagna.
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