Cosa si rischia a passare con il semaforo rosso?
Il mancato rispetto del semaforo rosso è punito con sanzioni che non sono solo pecuniarie. Oltre alla multa sono previste anche la decurtazione dei punti e la sospensione o la revoca della patente. Ecco cosa fare per difendersi ed evitare le sanzioni
A volte basta un disattenzione di pochi secondi, il semaforo da giallo diventa rosso e scatta subito la sanzione. Se è capitato anche a te di passare col semaforo rosso e non sai cosa aspettarti, ecco tutte le informazioni che stavi cercando: scoprirai quali sono le conseguenze di questa infrazione, come contestare il verbale e a cosa prestare attenzione la prossima volta che incontri un semaforo.
Le sanzioni pecuniarie previste dal codice
Scopri in quali casi la patente viene sospesa
Ecco quando la recidiva comporta la revoca
Le modalità per presentare il ricorso agli organi competenti
Consigli e accorgimenti utili per non farsi fregare dalla luce rossa del semaforo
La multa da pagare per il passaggio con il semaforo rosso
La maggior parte delle infrazioni del Codice della Strada comportano il pagamento di una sanzione amministrativa e anche il passaggio con il semaforo rosso non fa eccezione. L’articolo che prevede la violazione della segnaletica stradale e la relativa sanzione è l’art.146.
Secondo la norma, il conducente che prosegue la marcia senza tenere conto delle segnalazioni del semaforo, viene punito con una multa da 163 a 652€, ma esistono delle circostanze aggravanti che possono far lievitare ulteriormente l’importo da pagare.
L’art. 195 del Codice della Strada prevede che quando l’automobilista commette alcune violazioni tra le 22:00 e le 7:00, la sanzione da pagare aumenta fino a un terzo. Anche il passaggio col semaforo rosso è una della infrazioni interessate da questa maggiorazione della tariffa da pagare.
Non è difficile capire la logica seguita dal legislatore che ha deciso di aumentare l’importo della sanzione nelle ore notturne. Di notte e nella prima mattinata la visibilità è più scarsa e quindi bisogna aumentare i livelli di attenzione ed essere ancora più prudenti.
Senza la necessaria prudenza, infatti, di notte aumenta il rischio di sottovalutare i pericoli e di provocare degli incidenti stradali.
A volte sono i vigili urbani a effettuare la contestazione immediata della violazione delle norme sul semaforo, mentre altre volte il conducente e la targa del suo veicolo vengono fotografati al momento dell’infrazione da una telecamera. In entrambi i casi la procedura rimane la stessa e il trasgressore riceverà la multa a casa entro 90 giorni.
Si tratta di un termine inderogabile, quindi se la multa non viene notificata entro 90 giorni dal momento della violazione, la contravvenzione è nulla e può essere impugnata. Bisogna fare sempre attenzione alla data della notifica, perché un ritardo potrebbe far risparmiare un bel po’ di soldi.
Oltre alla multa, la legge prevede che la mancata osservanza del semaforo rosso sia punita anche con la decurtazione di 6 punti della patente di guida. Il trasgressore si vede quindi scalare anche il saldo di punti e si espone al rischio della revisione della patente.
Quando si rischia la sospensione della patente
La multa è soltanto una delle conseguenze che rischia chi passa con il semaforo rosso. Gli articoli del Codice della Strada e in particolare il 146 comma 3 bis, prevedono anche una sanzione accessoria che si applica in caso di recidiva nel biennio.
Il soggetto che viene beccato dagli agenti o dall’occhio elettronico della telecamera a passare col rosso per più di due volte in un anno, rischia anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.
Quando l’infrazione viene contestata dagli agenti addetti al controllo del traffico, è previsto il ritiro immediato della patente. L’automobilista riceve anche un permesso provvisorio per spostare il veicolo. Il verbale della contravvenzione verrà quindi inviato al Prefetto entro 15 giorni.
L’ordinanza di sospensione della patente viene decisa ed emanata dal Prefetto del luogo di residenza del trasgressore e poi viene comunicato alla Motorizzazione Civile. Il Prefetto stabilisce anche la durata del provvedimento, tenuto conto di tutte le circostanze.
Al termine del periodo stabilito per la sospensione, la restituzione della patente non è automatica: il conducente dovrà presentare una domanda in carta semplice. La patente sarà quindi restituita al legittimo proprietario dopo questa comunicazione per mezzo della polizia stradale.
Quando si rischia la revoca della patente
Passare col semaforo rosso può comportare anche la revoca della patente, che è uno dei provvedimenti più gravi previsti dal Codice della Strada. Chi subisce la revoca della patente non è più titolare di un titolo valido per la guida e non può riaverla, se non dopo aver atteso 2 anni.
Gli automobilisti che violano il divieto di passare col rosso per ben 3 volte in anno, possono subire la revoca della patente. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato che ha confermato una decisione del Tribunale Amministrativo Regionale, interpellato a sua volta per l’impugnazione di una decisione di revoca del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il giudice in questa occasione ha ritenuto che non vi fossero i requisiti minimi di idoneità alla guida e quindi il conducente ha dovuto sottoporsi di nuovo a visita medica e a tutti gli esami per ottenere una nuova patente.
Questa sentenza rappresenta quindi un ulteriore monito al rispetto delle regole per tutti gli automobilisti recidivi, che davanti al semaforo rosso devono fare molta attenzione a non ripetere la stessa violazione, soprattutto in tempi così ravvicinati.
Cosa fare in caso di sospensione o revoca della patente
Il provvedimento di sospensione della patente deciso dal Prefetto può essere impugnato davanti al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica. Il ricorso va depositato nella cancelleria del giudice o inviato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. In alternativa può essere trasmesso online attraverso il Portale del Giudice di Pace.
Al ricorso bisogna allegare tutti i documenti necessari alla decisione, come una copia del verbale e tutti gli altri elementi che si vogliono portare all’attenzione del giudice. Non bisogna dimenticare la fotocopia del documento d’identità in cui si possano leggere chiaramente l’indirizzo e i dati del conducente.
Il ricorso ha un costo di 41€ e la decisione può essere di conferma del provvedimento o di annullamento totale o parziale della sanzione.
Il ricorso contro la revoca della patente prevede invece una procedura un po’ diversa. In questo caso va presentato al Ministero dell’Interno, che potrà fare ogni verifica e valutarlo in collaborazione col Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le tempistiche sono sempre le stesse: il provvedimento di revoca si può impugnare entro 30 giorni dalla sua notifica.
In alternativa, il ricorso contro la revoca si può presentare anche al Tribunale Amministrativo Regionale, ma i tempi per l’impugnazione sono più lunghi. Infatti basta rispettare il termine di 60 giorni dalla notifica del provvedimento.
A cosa prestare attenzione per evitare le sanzioni
Le conseguenze del passaggio con il semaforo rosso vanno al di là della semplice sanzione pecuniaria e il modo migliore per evitarle è quello di ridurre la velocità e circolare prestando la massima attenzione quando ci avviciniamo ad un incrocio con semaforo.
In particolare bisogna tenere conto che la durata della luce gialla del semaforo è di pochi secondi. Quando è possibile fermarsi senza causare alcun pericolo, è sempre meglio arrestare la marcia prima dell’incrocio, per evitare che la luce diventi rossa e scattino le sanzioni.
È bene fare attenzione anche al punto in cui il mezzo si ferma. Infatti, non è sufficiente arrestare il veicolo prima del semaforo e dell’incrocio, ma le ruote dell’auto o della moto non devono oltrepassare la striscia bianca.
Superare questa linea tracciata sulla corsia di marcia e prima dell’incrocio, rappresenta una violazione della segnaletica orizzontale, che tanto spesso viene trascurata dagli automobilisti.
Il superamento della striscia bianca viene rilevato dai dispositivi collegati ai semafori ed è sanzionato come se il veicolo avesse attraversato l’incrocio col semaforo rosso. Questo dettaglio a volte sfugge anche agli automobilisti più zelanti, che si vedono recapitare la multa per una manciata di centimetri.
I Comuni di tutta Italia hanno fatto installare questi dispositivi (i famigerati T-red) negli incroci più pericolosi e in cui si registrano più incidenti, soprattutto per eccesso di velocità. L’obiettivo di ogni Comune è garantire una maggiore sicurezza e favorire il rispetto dei limiti di velocità, anche in prossimità degli incroci con semaforo.