Codice della strada

Dossi artificiali: cosa dice la normativa

I dissuasori di velocità inducono una guida prudente, rallentando i veicoli in particolari condizioni stradali e zone urbane.

I dossi artificiali sono dei piccoli rialzi montati sulle strade per indurre a ridurre la velocità dei veicoli, nelle aree urbane ad alta intensità di traffico, e nei punti di transito come zone di scarico, uscite o attraversamenti pedonali. L’utilizzo dei dossi anti-velocità è ampiamente diffuso nel mondo, sono disciplinati da un’apposita normativa e devono rispondere a determinati requisiti tecnici di progettazione e installazione. Vediamo in dettaglio le loro caratteristiche, la collocazione e come vengono segnalati.


Una serie di rallentatori che inducono le auto e le moto a rallentare in determinate aree urbane

Per la larghezza della carreggiata si possono adottare sistemi a effetto ottico, acustico o vibratorio

Elementi in rilievo ondulatori prefabbricati, con specifiche dimensioni previste dalla normativa

Non possono essere installati negli itinerari preferenziali dei veicoli di pronto soccorso e intervento

A cosa servono i dossi artificiali

I dossi artificiali, o dissuasori di velocità, sono dei rialzi collocati sulla careggiata per indurre gli automobilisti e i motociclisti a rallentare. Sono installati principalmente nelle aree urbane e nelle zone con intenso traffico pedonale, e sono molto importanti per la sicurezza stradale. L’articolo 42 del Codice della Strada ne regolamenta l’utilizzo: secondo il comma 1 i dossi servono a evidenziare il tracciato stradale, curve e punti critici, oppure la presenza di ostacoli sulla carreggiata o nelle immediate vicinanze della stessa. Il comma 2 del medesimo articolo precisa che “sono, altresì, segnali complementari i dispositivi destinati ad impedire la sosta o a rallentare la velocità”.

Il Regolamento di attuazione del Codice della Strada (articolo 179) disciplina in maniera dettagliata l’allestimento dei dispositivi per la limitazione della velocità di marcia. “Su tutte le strade, per tutta la larghezza della carreggiata, ovvero per una o più corsie nel senso di marcia interessato si possono adottare sistemi di rallentamento della velocità”.

Possono essere costituiti da dispositivi ad effetto ottico, acustico o vibratorio; l’effetto può essere ottenuto “con opportuni mezzi di segnalamento orizzontale o trattamento della superficie della pavimentazione”.

I dossi rallentatori sono ancorati al manto stradale dei centri abitati, per indurre i conducenti a rallentare ed evitare incidenti, a protezione dei pedoni.

Le tipologie di dossi previste dal Codice della Strada

Il Codice della Strada e un apposito decreto del 2011, disciplinano l’utilizzo e l’eventuale rimozione dei dissuasori di velocità, e stabiliscono le regole alle quali le amministrazioni comunali devono attenersi. Vi sono diverse categorie di sistemi di rallentamento, all’interno delle quali ci sono anche i dossi artificiali, ossia i rialzi verticali che inducono a moderare la velocità.

Per tutta la larghezza della carreggiata, ovvero per una o più corsie nel senso di marcia interessato, si possono adottare sistemi di rallentamento della velocità costituiti da bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio, ottenibili con opportuni mezzi di segnalamento orizzontale o trattamento della superficie della pavimentazione.

I sistemi di rallentamento ad effetto ottico sono realizzati mediante applicazione in serie di almeno 4 strisce bianche rifrangenti con larghezza crescente nel senso di marcia, e distanziamento decrescente.

I sistemi di rallentamento ad effetto acustico sono realizzati mediante irruvidimento della pavimentazione stradale ottenuta con la scarificazione o l’incisione superficiale della stessa, oppure applicando strati sottili di materiale in rilievo in aderenza, eventualmente integrato con dispositivi rifrangenti. Questi dispositivi possono anche determinare effetti vibratori di limitata intensità.

Poi ci sono i dossi artificiali, molto comuni, costituiti da mezzi-cilindri in asfalto, cemento o gomma, disposti perpendicolarmente al senso di circolazione e con la parte superiore arrotondata e spesso smussata, molto spesso contenente riflettori di tipo catadiottrico.

La “speed table” o “tabella di velocità” è una specie di largo dosso o piatta collinetta allungata. Può includere le righe zebrate di un attraversamento pedonale. Questo tipo di attraversamento viene disposto lungo itinerari pedonali preferenziali, che portano agli ingressi della metropolitana, a scuole, ospedali o a centri commerciali. Spesso viene illuminato da un’insegna pedonale con una lampada diretta verso il basso.

I cuscini di velocità, invece, sono una porzione rialzata della strada con la sommità piatta che si estende su una parte della carreggiata. Possono essere usati singolarmente, oppure in coppie, per delimitare un segmento di strada, come di fronte a una scuola o un ospedale.

Le bande sonore sono strisce di rollio con rilievi smussi, quando la ruota del mezzo ci passa sopra emette un rollio. Vengono impiegate per esempio prima e dopo l’imbocco delle rampe di ascesa e discesa alle autostrade, prima delle aree dove bisogna decelerare fortemente, ai bordi delle curve nelle zone di campagna oppure nei parcheggi dei centri commerciali.

Requisiti e caratteristiche dei dossi artificiali

Sulle strade e nel circuito urbano dove vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 km/h si possono adottare dossi artificiali a effetto vibratorio, costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso, evidenziati da zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli, visibili sia di giorno che di notte.

In base alla normativa sui dossi artificiali, i dissuasori costituiti da elementi in rilievo prefabbricati devono rispettare determinati requisiti, in particolare riguardo le dimensioni, il materiale di costruzione e l’ancoraggio alla pavimentazione stradale.

– per limiti di velocità pari od inferiori a 50 km/h larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm;

– per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm;

In entrambi i casi devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiali plastici.

Invece per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h larghezza non deve essere inferiore a 120 cm e l’altezza non superiore a 7 cm. Questo tipo di dosso può essere realizzato anche in conglomerato.

Nella zona interessata dai dossi devono essere adottate idonee misure per l’allontanamento delle acque. Nelle installazioni in serie la distanza tra i rallentatori deve essere compresa tra 20 e 100 m a seconda della sezione adottata.

I dossi prefabbricati devono essere fortemente ancorati alla pavimentazione, onde evitare spostamenti o distacchi dei singoli elementi o parte di essi, e devono essere facilmente rimovibili; la superficie deve essere antisdrucciolevole.

Tutti i dispositivi rallentatori di velocità prefabbricati devono essere approvati dal Ministero delle Infrastrutture e sono posti in opera nei tratti di strada interessati, previa ordinanza dell’ente proprietario della strada che ne determina il tipo e l’ubicazione.

Dove posizionare o dove sono vietati i dossi artificiali

Come previsto dalla legge i dossi artificiali possono essere collocati su strada residenziale, nei parchi pubblici e privati, nei residence e altri luoghi simili.

Sono quindi vietati sulle strade con limite di velocità superiore a 50 km/h, su tutte le altre strade non comprese nella definizione di strade residenziali, parchi pubblici e privati, residence e altri luoghi simili, e anche sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei mezzi di soccorso o di pronto intervento. Escluse quindi le grandi arterie di scorrimento e i viali principali delle città.

Può capitare che i dossi artificiali causino danni alle ruote delle vetture, perciò vi sono disposizioni a tutela dei conducenti. Se i limiti di velocità vigenti in strada sono stati rispettati, ma ugualmente è stato riportato un danno all’automobile, si può richiedere un risarcimento al Comune per i danni subìti.

Al riguardo la direttiva ministeriale del 24 ottobre 2000, sulla “Corretta ed uniforme applicazione delle norme del Codice della Strada in materia di segnaletica e criteri per l’installazione e la manutenzione”, impone agli Enti proprietari di evitare che tali manufatti costituiscano pericolo per la circolazione. Il loro permanere in luoghi non consentiti, in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità civile e penale in capo agli enti di proprietà che ne ha disposto la collocazione, o a chi non ne ha disposto il controllo e la rimozione, in esecuzione e attuazione del Codice della Strada.

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