Safety tutor per il controllo della velocità: come funziona
Uno strumento per incentivare gli automobilisti a rispettare i limiti in autostrada, monitorando la velocità media dei veicoli.
Il mancato rispetto dei limiti di velocità è tra le cause principali di incidenti stradali. Il controllo elettronico della velocità è fondamentale per incentivare gli automobilisti più indisciplinati a guidare, restando all’interno dei limiti. Uno strumento importante è il Safety Tutor, un sistema di rilevamento sviluppato da Autostrade per l’Italia e gestito dalla Polizia stradale, che è installato lungo diversi tratti autostradali italiani. Il tutor si è dimostrato fondamentale per la gestione del rischio, aumentando la sicurezza stradale per chi viaggia; basti pensare che dopo il primo anno dall’installazione, sulle tratte coperte, il tasso di mortalità si è ridotto del 51%, con una considerevole riduzione degli incidenti. Vediamo di cosa si tratta.
Dispositivo di rilevamento automatico della velocità media
Rileva la velocità media in un tratto di strada tra due punti di osservazione
C’è una soglia del 5% entro la quale poter annullare la sanzione
Sono presenti in tutte le autostrade italiane
Multe fino a 800 euro a seconda delle infrazioni accertate
Safety tutor: che cosa è?
Il Sistema informativo per il controllo della velocità (SICVE) detto anche Safety tutor è una tecnologia di rilevamento automatico della velocità dei veicoli e delle moto, che consente di sanzionare, in modo automatico, le violazioni ai limiti di velocità media, senza la presenza in strada dell’agente di Polizia Stradale. Tutta la gestione è affidata alla Polizia Stradale che si occupa di programmare l’attivazione, i tempi di funzionamento del tutor e l’accertamento delle violazioni.
Il Safety tutor monitora la velocità media su tutte le corsie dell’autostrada, su tratti estesi di lunghezza variabile indicativamente tra i 10 e i 25 km, o misurando la velocità istantanea nei punti dove è stato rilevato un elevato tasso di incidentalità.
Funziona in tutte le condizioni meteorologiche e di traffico, è attivo anche di notte, rileva i veicoli che viaggiano a luci spente e in corsia d’emergenza.
Safety tutor: come funziona?
Il sistema tutor, oltre a svolgere la funzione di autovelox misurando la velocità al passaggio del veicolo, rileva anche la velocità media del mezzo, in un tratto di strada compreso tra due stazioni di rilevamento. La prima telecamera fotografa la targa della vettura registrando data e ora del passaggio, il secondo rilevamento avviene nella stessa modalità al portale di uscita.
Automaticamente i dati acquisiti dalle due postazioni vengono elaborati da un sistema centrale che calcola la velocità media tenuta da ogni veicolo su quel tratto di strada, valutando il rapporto tra spazio percorso e tempo impiegato per percorrerlo.
Nello specifico il sensore del portale d’ingresso rileva la categoria dell’auto e attiva le telecamere che scattano la foto, registrando data e ora di passaggio e la stessa operazione viene effettuata dal sensore del portale successivo. Un sistema centrale effettua gli abbinamenti tra i dati registrati dalle telecamere dei due portali, calcolando i tempi di percorrenza di ciascun veicolo.
In caso di superamento dei limiti di velocità il sistema interroga gli archivi della Motorizzazione e quelli degli autonoleggi per risalire rispettivamente all’intestatario e al conducente del veicolo. Le violazioni sono poi accertate dalla Polizia Stradale e il sistema provvede alla compilazione e alla stampa del verbale, che verrà inoltrato al trasgressore.
Safety tutor: qual è la soglia di tolleranza
Come nel caso dell’autovelox, è prevista una tolleranza strumentale del 5% entro la quale poter annullare la sanzione. Alcune sentenze hanno tuttavia ritenuto che nel caso dei tutor vada applicata una tolleranza pari al 5, 10 e 15% a seconda che la velocità rilevata risulti inferiore a 70 km/h, compresa tra 70 e 130 km/h oppure uguale o superiore a 130 km/h.
Safety tutor: dove sono
I tutor sono attivi in autostrada e nel 2022 sono aumentati, con tante nuove postazioni di rilevamento installate sulle autostrade italiane. I chilometri coperti dal sistema di rilevazione della velocità sono praticamente triplicati negli ultimi tre anni. Nel 2019 si contavano 420 km di autostrade controllate dai tutor, nel 2020 erano diventati più di 1.000, mentre nel 2021 si è passati a ben 1.400 km. Sono soprattutto presenti sull’Autosole, l’Autostrada Adriatica, la Milano-Brescia e la A13.
Da qualche tempo, inoltre, i tutor sono stati introdotti anche su alcune strade statali.
Safety tutor: sanzioni e multe
L’articolo 142 del Codice della Strada prevede una serie di sanzioni, a seconda dell’eccesso di velocità verificato:
- non oltre 10 km/h rispetto al limite: 41 euro di multa
- tra i 10 e i 40 km/h: 169 euro di multa con il taglio di 3 punti della patente
- tra i 40 ed i 60 km/h: 532 euro, 6 punti, sospensione della patente da uno a 3 mesi
- oltre i 60 km/h: 829 euro di multa, decurtazione di 10 punti dalla patente e sospensione da 6 a 12 mesi.
Entro 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione, la contravvenzione deve essere recapitata presso l’abitazione o il domicilio.
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