Smart road e intelligenza artificiale: il futuro della sicurezza stradale
Strade connesse e intelligenti dialoganti con l’Intelligenza artificiale promettono di ridurre incidenti e trasformare l’esperienza di guida. Sensori, dati in tempo reale e tecnologie avanzate renderanno la mobilità più sicura per tutti, dagli automobilisti ai pedoni
La sicurezza stradale è una priorità globale: ogni anno gli incidenti causano perdite umane enormi registrando quasi 1,9 milioni di morti sulle strade nel mondo, secondo le stime dell’OMS. Oggi, grazie all’intelligenza artificiale e alle infrastrutture connesse, si prospetta una svolta molto importante che potrebbe ridurre il numero degli incidenti stradali. Le cosiddette smart road – strade dotate di sensori, connessione ultra-veloce e sistemi intelligenti – promettono di ridurre drasticamente gli incidenti e migliorare la mobilità per tutti gli utenti. Non è fantascienza: progetti pilota sono già attivi in Italia e all’estero, aprendo la strada a una mobilità futura più sicura, efficiente e autonoma.
- Che cosa sono le smart road e come l’IA le rende possibili
Le caratteristiche delle strade intelligenti e il ruolo chiave dell’intelligenza artificiale - Progetti concreti in Italia e nel mondo
Due esempi reali, uno italiano e uno internazionale, di smart road già operative - Benefici per automobilisti, ciclisti e pedoni
I vantaggi attesi per tutti gli utenti della strada e come l’IA stia abilitando un’evoluzione verso una mobilità più sicura
Che cos’è una smart road e come l’IA migliora la sicurezza
Una smart road è un’infrastruttura stradale “intelligente”, ovvero equipaggiata con tecnologia avanzata per connettersi ai veicoli e raccogliere dati dall’ambiente. Lungo queste strade troviamo sensori IoT, telecamere ad alta definizione, radar e antenne che monitorano in tempo reale traffico, condizioni meteo e altri parametri. Tutte queste informazioni vengono inviate attraverso reti a banda ultra larga a potenti sistemi digitali di controllo. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale (IA): algoritmi capaci di analizzare enormi volumi di dati in tempo reale, individuando schemi e situazioni anomale impossibili da cogliere a occhio nudo.
Come spiega il MIT (Massachusetts Institute of Technology), l’IA riesce a estrarre da dati di traffico e sensori indicazioni utili per la sicurezza che i metodi tradizionali non potrebbero fornire. In pratica, l’IA integrata nelle smart road “dà occhi e cervello” all’infrastruttura. Analizzando i dati provenienti da veicoli e strada, i sistemi intelligenti possono allertare immediatamente di potenziali pericoli: ad esempio segnalare al guidatore un ostacolo oltre la curva, un rallentamento improvviso più avanti o condizioni meteo avverse sul percorso. Queste strade dialogano con gli utenti: veicoli connessi (o anche lo smartphone del conducente) ricevono informazioni in tempo reale su traffico, incidenti, deviazioni consigliate e rischi presenti sul tragitto. Le smart road sono dunque infrastrutture proattive: invece di limitarsi a fornire asfalto e segnaletica, comunicano e intervengono attivamente per prevenire incidenti e ottimizzare i flussi.
Anche l’Unione Europea riconosce il potenziale di questi sistemi intelligenti (ITS): secondo la strategia UE, le tecnologie cooperative veicolo-infrastruttura permettono trasporti più sicuri, coordinati ed efficienti grazie a servizi innovativi e informazioni avanzate agli utenti. In sintesi, una smart road funziona come un “sistema nervoso” digitale lungo l’asfalto: percepisce l’ambiente, elabora decisioni con l’IA e reagisce inviando comandi o avvisi che aumentano la sicurezza stradale per tutti.
Va sottolineato che le smart road rappresentano un tassello fondamentale della smart mobility del futuro. Una rete stradale connessa e gestita dall’IA diventa la base ideale per l’arrivo dei veicoli a guida autonoma. Sensori e intelligenza distribuiti sulla strada possono guidare e assistere le auto senza conducente, compensando i loro “punti ciechi” e coordinando i movimenti in sicurezza. Non a caso, il progetto Smart Road di Anas in Italia è definito una tecnologia abilitante propedeutica ai futuri scenari di guida autonoma.
Dalle strade italiane ai modelli internazionali, alcuni esempi interessanti
L’idea delle strade intelligenti non è più solo teoria: sono già in corso numerosi progetti pilota. In Italia, il principale iniziatore è Anas (Ente Nazionale per le Strade) con il programma Anas Smart Road. Questo progetto, sostenuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede un investimento di circa 1 miliardo di euro ed è orientato a migliorare la sicurezza e rendere più efficienti i flussi di traffico. La prima fase sperimentale è partita su alcune delle arterie principali del Paese – tra cui l’autostrada A2 “Autostrada del Mediterraneo” (Salerno-Reggio Calabria), il Grande Raccordo Anulare di Roma (A90) e l’autostrada A19 Palermo-Catania – con l’obiettivo di digitalizzare complessivamente 6.700 km di rete stradale entro il 2032.
Ma cosa vuole dire, in concreto, digitalizzare una strada? Significa installare una fitta rete di dispositivi e sistemi: ad esempio Anas ha posizionato lungo queste tratte speciali “pali intelligenti” (colonnine nere con strisce tricolori) dotati di antenne Wi-Fi, sensori ambientali e lidar, telecamere HD e perfino basi per il decollo di droni di monitoraggio. Queste stazioni hi-tech comunicano fra loro e con i veicoli in transito, raccolgono dati su traffico e incidenti e inviano informazioni ai centri di controllo in tempo reale. I droni collegati possono sorvegliare dall’alto la strada e rilevare tempestivamente incidenti o ostacoli, trasmettendo subito l’allarme. Grazie anche a contributi europei (circa 21 milioni di euro di co-finanziamento UE), le prime smart road italiane sono realtà operativa già oggi sulle tratte citate, inaugurando una nuova era di sicurezza: una centrale operativa dedicata sorveglia h24 le immagini di oltre 1000 telecamere installate sull’A2, pronta a inviare soccorsi o gestire il traffico in ogni situazione critica.
Anche a livello internazionale si stanno realizzando iniziative simili. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano, nel mondo sono stati censiti 190 progetti di smart road avviati dal 2015, con un’accelerazione notevole: ben 63 nuovi progetti soltanto nel 2022 (+43% rispetto al 2021). Un esempio emblematico arriva dagli Stati Uniti: nello Stato del Michigan è in sviluppo il primo corridoio autostradale intelligente per veicoli connessi e autonomi. Si tratta di un tratto di circa 63 km (39 miglia) sulla Interstate 94 tra Detroit e Ann Arbor, concepito per integrare completamente tecnologie C-ITS e veicoli a guida autonoma. Il progetto, guidato dalla startup Cavnue in collaborazione con il Dipartimento dei Trasporti del Michigan, ha già completato nel 2024 una sezione pilota di 5 km equipaggiata con sensori avanzati, telecamere e comunicazioni wireless. Questa “smart highway” americana offre un’anteprima del futuro: un “gemello digitale” della strada elabora in tempo reale tutti i dati raccolti dai sensori, fornendo ai veicoli aggiornamenti immediati su pericoli (es. detriti o veicoli in panne) e ottimizzando i flussi di traffico.
Inoltre, il sistema dialoga costantemente con le autorità (es. la centrale di emergenza e la polizia stradale), e in caso di incidente gli interventi vengono allertati fino al 60% più rapidamente rispetto ai metodi tradizionali. Questo significa ridurre significativamente i tempi di risposta e, di conseguenza, la gravità delle conseguenze degli incidenti.
I primi risultati di queste sperimentazioni sono incoraggianti. Ad esempio, nelle città dove sono stati adottati sistemi di traffico intelligenti (come semafori adattivi controllati da IA e sensori agli incroci) si è registrato fino al 35% in meno di incidenti stradali. Sulle autostrade italiane dotate di infrastrutture smart, Anas ha osservato un miglioramento nella gestione degli incidenti e una maggiore fluidità del traffico, con riduzione di frenate brusche e tamponamenti a catena.
Benefici per automobilisti, ciclisti e pedoni: verso una mobilità più sicura
L’evoluzione verso strade intelligenti alimentate dall’IA porterà benefici concreti per tutti gli utenti della strada. Anzitutto gli automobilisti: una rete stradale connessa rende la guida più sicura e agevole. I conducenti ricevono allerte preventive su incidenti o pericoli imminenti, hanno indicazioni dinamiche sui limiti di velocità ottimali e possono essere guidati lungo percorsi alternativi in caso di ingorghi o chiusure improvvise. Grazie all’IA, le centrali di controllo possono regolare in tempo reale semafori e velocità consigliate lungo l’itinerario, evitando frenate improvvise e diminuendo il rischio di tamponamenti. Si stima che sistemi di traffico intelligenti possano ridurre fino al 25-35% gli incidenti nelle aree urbane più critiche, intervenendo soprattutto sugli incroci pericolosi, dove avviene la maggior parte degli scontri.
Inoltre, quando un incidente dovesse comunque verificarsi, il rilevamento automatico tramite video e sensori accelererà l’arrivo dei soccorsi: sappiamo che ogni minuto guadagnato nell’emergenza può fare la differenza tra ferite lievi e conseguenze gravissime.
Anche per gli utenti vulnerabili – pedoni, ciclisti e motociclisti – le smart road promettono un salto di qualità nella sicurezza. Oggi purtroppo oltre la metà delle vittime di incidenti stradali nel mondo rientra in queste categorie fragili, ma la tecnologia può offrire protezioni aggiuntive. Ad esempio, l’IA abilita già sistemi di frenata automatica di emergenza che rilevano pedoni o ciclisti sulla traiettoria di un veicolo e intervengono prima ancora del riflesso umano per evitare l’impatto. Le infrastrutture intelligenti nelle città possono dare priorità semaforica ai mezzi pubblici e ai pedoni: videocamere smart agli incroci riconoscono un pedone che attraversa o un ciclista in arrivo e prolungano il verde (o ritardano il rosso) per permettere il passaggio in sicurezza.
Oppure, sensori nel manto stradale possono rilevare la caduta di un motociclista e allertare immediatamente i soccorsi. In un ecosistema di mobilità intelligente, ogni utente della strada è costantemente “visto” e protetto da una rete di occhi elettronici e cervelli digitali sempre vigili.
Infine, l’integrazione tra smart road e veicoli intelligenti aprirà scenari rivoluzionari. Oltre il 90% degli incidenti è dovuto a errore umano – distrazioni, velocità eccessiva, decisioni sbagliate – ma con l’IA questo fattore potrà essere drasticamente ridotto. Auto sempre più dotate di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) già oggi correggono molti errori del conducente (mantenimento di corsia, frenata automatica, avviso angolo cieco). In futuro, con la guida autonoma, l’obiettivo è eliminare quasi del tutto l’errore umano: le smart road sono l’infrastruttura che metterà in comunicazione tutti i veicoli tra loro e con l’ambiente circostante, così che il traffico diventi un flusso sincronizzato e sicuro. Immaginiamo veicoli che dialogano con il semaforo o con il cartello stradale.
Guardando al domani, l’orizzonte è quello di una mobilità sicura e “a prova di errore”: meno incidenti, meno code, meno stress. Automobilisti, ciclisti e pedoni potranno condividere la strada in sicurezza, ognuno con il proprio spazio e tempi ottimizzati dall’intelligenza delle infrastrutture.
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