Abolizione dei motori diesel in Italia
I blocchi alle auto diesel riguardano sempre più città e Regioni. Scopri quali sono le zone più interessate e qual è il futuro delle auto a gasolio.
Le auto alimentate a diesel sono più inquinanti di quelle a benzina, gas metano e GPL e la legislazione nazionale e regionale sta adottando delle misure che scoraggiano l’utilizzo di queste vetture, soprattutto nei centri abitati. In diverse città esistono già dei divieti permanenti di accesso per le vetture a gasolio e i livelli di tolleranza saranno sempre più bassi nel tempo.
È importante allora sapere con esattezza dove sono questi blocchi in Italia e come funzionano. Cerchiamo di capire inoltre quale sarà il futuro delle auto diesel, tenuto conto anche di una loro consistente svalutazione e dei costi sempre maggiori per la loro produzione.
Come funzionano i blocchi delle auto diesel e quali vetture riguardano
Ecco la mappa delle zone e delle città più interessate dai blocchi ai motori diesel
Tutti gli scenari che si aprono come conseguenza del minor utilizzo delle auto diesel
Scopri qual è la reazione delle case automobilistiche e come sta reagendo il mercato delle auto
Quali sono i blocchi per i motori diesel in Italia?
In Italia i blocchi per i motori diesel si concentrano soprattutto nelle Regioni del centro nord e sulle città più trafficate, dove i livelli di inquinamento superano spesso i valori di allarme e compromettono la qualità dell’aria.
Il blocco del traffico nel centro urbano riguarda solo i veicoli che utilizzano determinati tipi di carburante e che fanno registrare un certo livello di emissioni inquinanti. Le indiziate numero uno rimangono quindi le auto a gasolio, ma anche per alcune auto a benzina sono previste delle limitazioni.
I divieti di circolazione per le automobili a diesel riguardano in particolare i motori Euro 3 e quelli di categoria inferiore. In alcune Regioni d’Italia è previsto anche un divieto permanente di accesso in determinate zone delle città dalle 7:30 alle 19:30, dal lunedì al venerdì.
Si tratta per lo più di città abitate da almeno 30.000 persone e nelle quali si superano spesso i livelli di biossido di azoto. Le normative regionali e comunali a favore dell’ambiente, costringono quindi i cittadini in possesso di queste auto ad utilizzare i mezzi pubblici per spostarsi fino in centro città.
La politica per ridurre i livelli di inquinamento dell’aria nel territorio non si ferma qui, perché col passare del tempo sarà necessario vietare l’accesso ai centri urbani anche alle categorie superiori a Euro 3. Si tratterà di un passaggio graduale e inesorabile, che porterà pian piano allo stop definitivo per le auto più inquinanti, come hanno già fatto alcune capitali in Europa.
È ormai chiaro che la salute dei cittadini è sempre più al primo posto, anche se questo dovrà comportare un cambio radicale delle abitudini di mobilità o la necessità di sostituire l’auto con un sistema di alimentazione green, come quelle ibride o elettriche.
Dove sono i blocchi dei motori diesel in Italia?
Le Regioni e i Comuni d’Italia hanno previsto dei regolamenti che cambiano in base alle necessità del territorio. Dove il rischio ambientale è maggiore, i tempi per attivare queste nuove misure di sicurezza per la salute sono stati più rapidi.
Nelle Regioni di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto vige il blocco permanente a cui abbiamo già accennato, nei giorni feriali dalle 7:30 alle 19:30. Il divieto riguarda le vetture con motore benzina Euro 0 e quelle diesel classificate come Euro 1, 2 e 3. Dal 2020 il blocco riguarderà anche i motori Euro 4 e dal 2025 anche quelli Euro 5.
Anche a Milano l’amministrazione ha scelto di evitare l’accesso al centro alle auto a benzina Euro 0, quelle diesel fino a Euro 3 e a quelle con doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano, che rientrano nelle categorie Euro 0, 1 e 2.
A partire dall’ottobre 2020 a Milano centro sarà vietato l’accesso anche alle auto a gasolio Euro 4 e alle vetture a benzina Euro 1. Nel 2022 saranno bandite le vetture diesel Euro 5 e benzina Euro 2, mentre nel 2025 il divieto si estenderà alle vetture diesel Euro 6 e benzina Euro 3.
A Roma si è scelto invece un approccio più morbido e il blocco ai motori diesel partirà solo nel 2024. In ogni caso il problema dell’inquinamento è sempre più di attualità in ogni zona d’Italia e tutti i Comuni si stanno rimboccando le maniche per incentivare una cultura a favore di fonti di energia pulite.
Perché si parla di abolizione del motore diesel?
In uno scenario simile è facile immaginare che anche le immatricolazioni delle vetture alimentate a diesel subiranno un drastico calo e i primi segnali di questa tendenza sono emersi già all’inizio del 2018.
Alla luce delle novità legislative, gli automobilisti che vivono o lavorano nelle zone dove il rischio inquinamento è maggiore, ci pensano due volte prima di acquistare una vettura che possono usare solo con forti limitazioni e che è destinata a svalutarsi rapidamente.
Ancora è presto per dire se i motori diesel saranno aboliti in modo definitivo, ma la tendenza è quella di ridurre il più possibile il loro utilizzo, magari facendo ricorso ai mezzi di trasporto pubblici o a vetture con un’alimentazione diversa.
Le alternative non mancano di certo e anche gli incentivi all’acquisto di auto elettriche o ibride stanno dando nuovo impulso alla vendita di queste vetture amiche dell’ambiente.
Qual è il futuro dei motori diesel?
Il mercato delle auto e l’industria automobilistica non si è certo lasciata sorprendere dalle politiche ambientali, infatti viene dato sempre maggiore spazio alle alternative al diesel. La questione non riguarda solo la legislazione che cerca di evitare il loro utilizzo, ma anche i costi di produzione.
Per adeguarsi alle normative sempre più stringenti imposte non solo nella Zona Economica Europea ma nei Paesi di tutto il mondo, la produzione di una vettura diesel comporta dei costi sempre più elevati e per le case automobilistiche questa tecnologia potrebbe non essere più conveniente.
Che si tratti di lunghi viaggi o delle esigenze di guida per muoversi in città, in strada sarà sempre maggiore il numero di auto di nuova generazione. Le tecnologie elettrica e ibrida migliorano di continuo le prestazioni delle auto, che riescono ad avere tanti chilometri di autonomia e consumi contenuti.
Anche se le vetture alimentate a diesel dovessero essere abbandonate del tutto, non c’è motivo di temere una crisi dell’economia globale, perché per ogni mercato che si chiude ce n’è sempre uno nuovo in grado a rimpiazzarlo e la società sarà pronta per cogliere il cambiamento.