Guidare e usare il cellulare allo stesso tempo è come guidare bendati
Per contrastare l’uso del cellulare al volante, in Friuli entrano in vigore controlli più incisivi. Chi non collabora rischia anche il sequestro del dispositivo
Gli automobilisti fanno molta fatica a staccarsi dallo smartphone mentre sono al volante e allora scattano provvedimenti sempre più severi per arginare questo fenomeno. Tra le ultime novità, arriva anche la sanzione del sequestro del cellulare alla guida. Per ora si tratta di una misura prevista solo nel Friuli, ma è prevedibile una sua applicazione in tutta Italia.
- I nuovi controlli sull’uso del cellulare alla guida
- Come funzionano i controlli appena entrati in vigore
- Cosa accade quando il conducente non collabora
- Ecco quali comportamenti tenere e quali evitare in caso di controlli
- Le conseguenze della distrazione da smartphone
- Scopri cosa può succedere quando mandi un messaggio o scatti un selfie al volante
- Attenzione ai controlli in borghese
- Le nuove strategie per cogliere in flagrante gli automobilisti distratti dal cellulare
- L’uso corretto del telefono in auto
- Ecco come usare lo smartphone senza creare pericoli
I nuovi controlli sull’uso del cellulare alla guida
Il numero di incidenti causati dal cellulare alla guida è in forte aumento e queste statistiche allarmanti hanno reso necessari provvedimenti più incisivi. La Procura di Pordenone il 26 giugno 2018 ha emanato la direttiva 4414, che conferisce più poteri alla polizia stradale.
In caso di incidenti gravi, che hanno causato la morte o il ferimento di persone, gli agenti del traffico hanno la possibilità di passare a setaccio lo smartphone del guidatore, per capire se il sinistro è in qualche modo legato all’uso del telefonino.
Quali sono i controlli previsti? Le forze dell’ordine potranno verificare lo storico delle chiamate, l’uso di SMS o di applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, l’ora delle ultime email inviate e ogni altra verifica che possa provare che il conducente era distratto dallo smartphone al momento dell’impatto o poco prima.
Per il momento queste disposizioni sono in vigore solo nel Friuli Venezia Giulia, ma non è escluso che l’esito positivo di questi controlli più incisivi possa portare alla loro applicazioni nel resto d’Italia.
La commissione Trasporti della Camera ha già in passato inasprito le misure legate all’uso del cellulare alla guida con un apposito decreto e non è da ignorare il fatto che possa succedere di nuovo.
Tra i comportamenti vietati e pericolosi ci sono anche l’abitudine di scattare selfie alla guida, quello di impostare il navigatore mentre l’auto è in movimento, la ricerca di contatti nella rubrica, l’uso di Google per cercare informazioni e la lettura di news pubblicate nei siti web o sui social network.
Per evitare le sanzioni e le più gravi conseguenze legate all’uso del telefonino al volante, ogni conducente dovrebbe imparare a stare lontano dal dispositivo, almeno fino al momento di arrivare a destinazione. I messaggi, le chiamate e le email possono aspettare.
Cosa accade quando il conducente non collabora
Durante il controllo da parte dei vigili urbani, dei carabinieri e delle altre forze dell’ordine, sono piuttosto frequenti i tentativi del conducente di nascondere il cellulare in uso oppure di inventare le scuse più fantasiose.
Le nuove disposizioni non lasciano scampo neanche agli automobilisti che vogliono fare i furbi. Infatti, si richiede la massima collaborazione da parte del guidatore che, in caso di incidente grave, deve consegnare il proprio dispositivo agli agenti.
La mancata collaborazione dell’automobilista autorizza le forze dell’ordine a procedere alla perquisizione personale e del veicolo, finalizzata alla ricerca del telefonino. In questi casi è previsto anche il sequestro dello smartphone e, nelle ipotesi più gravi, il ritiro della patente.
Evitare il sequestro è comunque possibile, basta assumere un atteggiamento collaborativo e ammettere con sincerità le proprie colpe. Solo così sarà possibile evitare conseguenze peggiori e ulteriori rispetto alle multe da pagare.
L’art. 173 del Codice della Strada prevede che il conducente che non rispetta il divieto di usare il cellulare alla guida, è punito con una sanzione amministrativa che parte da 160€ e può arrivare fino a 640€. A queste sanzioni si aggiunge anche la decurtazione di 5 punti della patente.
In presenza di un’ulteriore violazione nel corso del biennio, la norma prevede anche l’applicazione di una sanzione accessoria: in questi casi è prevista anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.
Le conseguenze della distrazione da smartphone
La multa e le sanzioni previste per chi viola il divieto dovrebbero già essere un buon motivo per abbandonare l’abitudine di usare il telefonino al volante, ma in realtà le conseguenze più gravi di questo comportamento sono quelle che si verificano in strada.
Chi si assumerebbe la responsabilità di guidare a 100 km l’ora bendato? Nessun automobilista con la testa sulle spalle farebbe mai una cosa del genere, ma guidare e usare il cellulare allo stesso tempo è come guidare bendati.
Digitare il testo di un SMS o di un messaggio WhatsApp richiede in media 10 secondi, il tempo necessario per percorrere quasi 300 metri. Questo significa che mandare un messaggio mentre si è al volante, è come guidare per 300 metri al buio.
La situazione è peggiore per chi scatta selfie al volante, perché occorrono circa 14 secondi, sufficienti per percorrere circa 400 metri senza guardare la strada. I social network, invece, distraggono in media per ben 20 secondi, che corrispondono a 550 metri per chi guida a 100km/h.
Hai idea di cosa può succedere quando si guida anche solo per 300 metri senza guardare? In queste condizioni il rischio di causare incidenti stradali, anche mortali, sale in modo vertiginoso, perché non si fa in tempo a correggere la traiettoria della curva, a evitare un ostacolo o a frenare quando serve.
Il pericolo che deriva dall’uso dello smartphone al volante è ancora troppo sottovalutato e molti comuni si stanno attivando per promuovere delle campagne di sensibilizzazione. Un’altra strategia per contrastare questa brutta abitudine, che causa così tanti incidenti in strada, è quello dei controlli in borghese.
Attenzione ai controlli in borghese
Per arginare la violazione del divieto, i Comuni e le forze dell’ordine si stanno attrezzando con ogni mezzo al fine di ridurre la portata di questo comportamento e, soprattutto, il numero di vittime della strada.
Sono sempre più diffusi i controlli in borghese e, in particolare, quelli eseguiti dalla polizia municipale a bordo di moto. I veicoli a due ruote degli agenti si muovono senza essere notati nel traffico cittadino e riescono a individuare ogni infrazione. Grazie alla loro posizione sopraelevata, possono vedere molto bene cosa accade all’interno dell’abitacolo e sanzionare subito il conducente colto in flagrante.
Il Comune di Milano ha attivato questi controlli in borghese già da diversi mesi e si è, infatti, registrato un deciso incremento delle multe. Nei primi 6 mesi del 2018 le violazioni registrate sono state già 1.725, mentre durante tutto il 2017 sono state 2.700.
Questo è il segnale che la strategia dei controlli in borghese su due ruote funziona. Se fino ad ora l’unico risultato è stato quello di aumentare il numero di sanzioni, ci sia aspetta che cominci a scendere anche la percentuale di incidenti legati alla guida con smartphone.
L’uso corretto del telefono alla guida
Chi necessita di telefonare mentre è al volante ha comunque la possibilità di farlo senza compromettere la sicurezza stradale. La tecnologia, colpevole della distrazione alla guida, offre infatti più di uno strumento per usare il cellulare in modo consentito.
Il viva voce è uno dei metodi più sicuri, perché il conducente non tiene il telefono in mano e ha piena libertà di movimento. Il suono della voce dell’interlocutore si diffonde nell’abitacolo senza coprire i rumori che vengono da fuori, così il conducente può concentrarsi sulla strada.
Anche l’auricolare è una delle apparecchiature più usate per telefonare al volante, ma bisogna fare attenzione a scegliere delle cuffie adatte, che vanno usate solo su un orecchio. L’art. 173 del Codice della Strada precisa che gli auricolari si possono usare, “purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie”.
In generale, sono quindi consentite tutte quelle apparecchiature che permettono al conducente di guidare l’auto con le mani libere e con un livello di concentrazione adeguato. Udire i rumori che vengono dalla strada è altrettanto importante. Il suono del clacson o di una frenata o la sirena di un veicolo d’emergenza, possono essere dei segnali importanti per evitare un pericolo.