Leggi e normative

I vari tipi di veicoli, quando è obbligatorio assicurarsi e che tipo di patente è necessaria

Dalle biciclette ai veicoli a tre ruote, fino ad arrivare alle auto, incluse quelle d’epoca: il panorama dei mezzi di trasporto è davvero ampio. Ma l’assicurazione è sempre obbligatoria? Da cosa dipende e quando è consigliabile averla?

Siamo soliti considerare l’auto come il mezzo di trasporto principale, ma oggi il mercato offre un’infinità di alternative per spostarsi. Scopriamo insieme quali veicoli è possibile utilizzare a seconda delle nostre esigenze e come gestire la copertura assicurativa per viaggiare sempre in sicurezza.

Veicoli a due e tre ruote: bici, ciclomori, moto e affini

Quando pensiamo a un mezzo semplice per muoverci, la bicicletta è il primo a venirci in mente. Negli ultimi anni, le bici sono sempre più presenti in città, supportate da piste ciclabili e promosse come simbolo di ecosostenibilità. Le biciclette muscolari, prive di componenti elettriche, non richiedono alcuna copertura assicurativa, così come quelle a pedalata assistita, in cui il motore supporta ma non sostituisce la pedalata. Nonostante non sia obbligatorio per legge assicurarle, è pur sempre preferibile farlo: i sinistri sono in aumento e avere una copertura assicurativa garantisce maggiore tranquillità negli spostamenti, specialmente in caso di danni provocati a terzi.

L’assicurazione diventa obbligatoria, invece, per tutti i veicoli in cui il motore è l’unico mezzo di propulsione, come nel caso di ciclomotori, motocicli e veicoli a tre ruote, indipendentemente dalla cilindrata o dal tipo di patente richiesto.

Iniziamo dai ciclomotori, veicoli a motore con cilindrata fino a 50 cm³. Questi mezzi si possono guidare già a partire dai 14 anni con la patente AM e sono perfetti per gli spostamenti urbani e i brevi tragitti.

I motocicli con cilindrata fino a 125 cm³ richiedono la patente A1, che può essere ottenuta a partire dai 16 anni. Per i modelli con cilindrata superiore, invece, è necessaria la patente A, che si può conseguire dai 18 anni.

Poi ci sono i veicoli a tre ruote, come gli scooter con doppie ruote anteriori distanziate di circa 50 centimetri, che offrono maggiore stabilità e sono equiparati ai motocicli. Per guidarli è quindi necessaria la patente A. In questa categoria troviamo anche i sidecar – che, seppur meno comuni, continuano ad avere il loro fascino tra gli appassionati – e mezzi come l’Ape Car. Quest’ultimo, pur avendo tre ruote, può richiedere una patente che, a seconda delle caratteristiche tecniche, varia dalla AM per i modelli più leggeri, fino alla B per quelli più pesanti e potenti.

Discorso a parte meritano i monopattini elettrici, sempre più diffusi nelle nostre città. Anche se attualmente non è ancora in vigore l’obbligo assicurativo, la legge già lo prevede, e diventerà effettivo non appena saranno emanati i relativi regolamenti attuativi.

I veicoli a quattro ruote: non solo autovetture

Se parliamo di veicoli a quattro ruote, il pensiero corre immediatamente alle autovetture, ma il panorama è ben più ampio. Infatti, esistono diverse categorie di mezzi che, pur avendo quattro ruote, non rientrano nella tipica classificazione delle auto. Ciò che accomuna tutti questi veicoli, però, è l’obbligo di avere una copertura assicurativa, poiché sono tutti dotati di un motore come principale fonte di propulsione.

Le auto sono la categoria più comune, per guidarle serve la patente B e almeno 18 anni. Se invece parliamo di auto d’epoca, quelle con più di 20 anni alle spalle, la questione cambia un po’. Oltre a un certificato di rilevanza storica e all’iscrizione all’ASI (il club delle auto storiche italiane), chi le guida deve avere almeno 23 anni. Anche in questo caso la assicurazione è obbligatoria, ma a differenza delle auto moderne, la polizza può essere personalizzata a seconda delle condizioni del mezzo, sempre che il modello rientri ancora nell’apposito registro che di anno in anno viene aggiornato. Un fascino intramontabile, ma con qualche regola in più da rispettare!

Negli ultimi anni, le Microcar stanno guadagnando sempre più popolarità, soprattutto tra i giovanissimi e in contesti urbani. Questi veicoli, detti anche Minicar, altro non sono che quadricicli e come tali sono assimilati ai ciclomotori e motocicli in base alla cilindrata. Uno dei loro vantaggi principali è la sicurezza e il comfort, soprattutto in condizioni meteorologiche avverse, il che li rende ideali anche per i percorsi più lunghi.

In Italia, la normativa prevede che per guidare una Microcar classificata come quadriciclo leggero sia sufficiente la patente AM, conseguibile già a partire dai 14 anni. Questi veicoli sono assimilati ai ciclomotori e hanno una cilindrata massima di 50 cm³ (per i motori a combustione) o una potenza massima di 4 kW (per i motori elettrici), oltre a una velocità limitata a 45 km/h. Se il veicolo supera queste soglie, passa nella categoria dei quadricicli pesanti e per guidarlo diventa necessaria la patente B1, che può essere conseguita a 16 anni. Le Microcar di questo tipo sono una valida alternativa all’automobile per chi non ha ancora compiuto 18 anni. Come tutti i veicoli a motore, anche le Microcar richiedono una polizza assicurativa obbligatoria per poter circolare. Un grande vantaggio introdotto dalla Legge Bersani è la possibilità di beneficiare della classe di merito di un veicolo già assicurato in famiglia, indipendentemente dal tipo di mezzo (sia esso un’auto, una moto o un altro veicolo).

Rientrano, invece, ancora tra le autovetture, gli autocaravan – come i camper – una soluzione pratica per vacanze on the road. Omologati per il trasporto massimo di 7 persone, se il loro peso non supera le 3,5 tonnellate, per guidarli è sufficiente la patente B. Oltre questo peso è necessaria una patente di tipo C1, che consente di guidare mezzi fino a 7,5 tonnellate.

Possono essere definiti autovetture anche quei veicoli il cui numero massimo di trasportati sia 9 e con lunghezza superiore ai 12 metri, superati i quali il veicolo rientra tra i bus, per i quali è necessaria la patente D,  indispensabile anche per gli autocarri, deputati invece al trasporto non di persone ma di merce

Oltre a questi, esistono veicoli specifici per determinate attività, come le betoniere o i veicoli a uso industriale, che, oltre alla polizza obbligatoria, richiedono spesso garanzie aggiuntive legate ai rischi specifici, come il trasporto di materiali o il tipo di attività cui sono destinati.

In generale, è sempre importante scegliere una assicurazione che offra la possibilità di personalizzare la copertura, adattandola alle esigenze specifiche del veicolo e all’uso che se ne intende fare.

 

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