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Patente professionale: cos’è e cosa si può guidare?

In Italia oltre alla patente necessaria per guidare l’automobile, ve ne sono tante altre con requisiti specifici e diverse validità. Vediamo quali sono e cosa consentono di guidare.

In Italia la patente B, necessaria per guidare l’automobile, è nota a tutti. Me ve ne sono molti altri tipi con sigle diverse, definite all’interno del Codice della Strada: le patenti più diffuse sono la A, A1, A2, B, B1, C, C1 D ed E, conseguibili a età diverse sostenendo un esame teorico e pratico.

Tra queste le patenti professionali includono la C, D, E, le cosiddette “categorie superiori”, per camion, bus, autotreni, autoarticolati, autosnodati e servono a chi fa della guida una professione nel settore dell’autotrasporto e del trasporto merci.

È necessaria una formazione specifica, un programma d’esame diverso da quello valido per la guida delle autovetture, dei corsi ad hoc per autisti, e il superamento di visite per alcuni requisiti psicofisici.

Vediamo i punti più importanti inerenti la normativa, i documenti necessari e cosa è consentito di guidare ai titolari di queste patenti speciali.

Tutti i mezzi pesanti: camion, bus, autotreno, autoarticolato e autosnodato

Per guidare taluni veicoli serve una prova teorica orale e una pratica

Fasce di età per sostenere gli esami, estensione delle validità delle patenti


Cosa si può guidare con la patente professionale

La patente professionale consente di guidare automezzi non inclusi nella categoria B. La patente C permette di condurre macchine operatrici eccezionali e autoveicoli destinati al trasporto di cose e di merci la cui massa complessiva, a pieno carico, sia superiore alle 3,5 tonnellate. Nello specifico la patente C consente di guidare:

  • tutti i veicoli alla cui guida si è abilitati dalle patenti di cat. B;
  • autoveicoli per trasporto di cose con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t;
  • trattori stradali;
  • macchine operatrici eccezionali (es. gru o scavatori);
  • si possono trainare rimorchi leggeri (cioè fino a 750 kg di massa totale a pieno carico).

Anche la patente D rientra in quelle professionali per guidare anche gli autoveicoli destinati al trasporto di persone con più di otto membri a bordo (escluso il conducente) purché destinati a uso privato. Nello specifico la patente D consente di guidare:

  • tutti i veicoli alla cui guida si è abilitati dalle patenti di cat. B e C;
  • autobus ad uso proprio con posti a sedere superiori a nove compreso il conducente (per condurre autobus in servizio pubblico di linea o di noleggio con conducente, oltre alla patente D occorre dal 30 settembre 2008 la Carta di Qualificazione del Conducente valida per il trasporto di persone);
  • si possono trainare rimorchi leggeri con le stesse norme previste per la patente B, ma per rimorchi pesanti (come gli autobus snodabili) occorre anche la patente E.

La patente E invece è un’estensione delle patenti B, C e D e abilita solo al traino di rimorchi pesanti.

Come ottenere la patente professionale

L’esame per ottenere una patente professionale include una prova teorica orale e una pratica.

Per guidare taluni mezzi può essere necessario abbinare a queste specifiche patenti anche un Certificato di Abilitazione Professionale (CAP) rilasciato dall’Ufficio Provinciale del Dipartimento Trasporti Terrestri del Ministero Infrastrutture e Trasporti (ex Motorizzazione Civile). Per questi certificati è necessario aver superato un esame teorico e di una visita medica che confermi requisiti psicofisici necessari al rilascio della patente di guida. Il Certificato di abilitazione professionale (CAP), associato alla normale patente di guida, abilita alla guida di veicoli in servizio di noleggio con conducente per trasporto di persone (NCC) e in servizio di piazza con autovetture con conducente     (TAXI).

A decorrere dal 2008 per il trasporto di passeggeri e dal 2009 per il trasporto cose, i conducenti professionali devono possedere anche una specifica qualificazione denominata “carta di qualificazione del conducente” (acronimo CQC), rinnovabile attraverso una formazione periodica. Un’estensione necessaria per consentire la circolazione a chi svolge professionalmente l’attività di conducente (ad es: trasporto cose con veicoli ad uso terzi, trasporto di persone con autobus NCC o in servizio pubblico di linea, ecc.) su veicoli per la cui guida è richiesta la patente delle categorie C1 e C (anche speciale), nonché delle categorie C1E, CE, D1, D, D1E e DE.

L’abilitazione è prevista per tutte quelle figure professionali che svolgono servizi di trasporto per conto terzi con veicoli di massa superiore a pieno carico a 3,5 tonnellate, che si tratti di merci o di persone. I possessori delle patenti C e D sono così abilitati a circolare e svolgere regolarmente le attività.

Recentemente il decreto del luglio 2019 ha introdotto una novità proprio per l’esame della CQC: le nuove disposizione prevedono che i candidati debbano sostenere un test unico: una prova di 90 minuti in cui il candidato deve rispondere a 70 quesiti (40 parte comune e 30 parte specifica). Sono consentiti al massimo 7 errori in totale. Nel caso in cui si venisse bocciati, bisogna aspettare almeno un mese prima di poter ripetere l’esame. Vi sono anche alcune categorie di conducenti che non sono tenuti all’assolvimento degli obblighi di qualificazione e formazione. Sono i conducenti di veicoli:

  • la cui velocità massima autorizzata non supera 45 km/h;
  • ad uso delle Forze armate, della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e delle forze responsabili del mantenimento dell’ordine pubblico, o messi a loro disposizione;
  • sottoposti a prove su strada a scopo di perfezionamento tecnico, riparazione o manutenzione, e nuovi o trasformati non ancora immessi in circolazione;
  • utilizzati in servizio di emergenza o destinati a missioni di salvataggio;
  • utilizzati per lezioni di guida ai fini del conseguimento della patente o della CQC;
  • utilizzati per trasporti privati e non commerciali di passeggeri o di cose;
  • che trasportano materiale o attrezzature, utilizzati dal conducente stesso nell’esercizio della propria attività, a condizione che la guida del veicolo non ne costituisca attività principale.

La CQC ha scadenza quinquennale dalla data di rilascio, ma è possibile cominciare a frequentare il corso per il rinnovo della CQC con un massimo di un anno e mezzo di anticipo (18 mesi).

In generale per le patenti professionali oltre alle conoscenze che si richiedono per la patente B, i candidati devono possedere la conoscenza di altri argomenti specifici. Alcuni esempi sono: ostacolo della visibilità dovuto alle caratteristiche del veicolo; influenza del vento sulla traiettoria del veicolo; normativa in materia di pesi e dimensioni; normativa relativa alle ore di riposo e alle ore di guida, l’utilizzo del cronotachigrafo. Principi di funzionamento dei sistemi di frenatura e del rallentatore e precauzioni da prendere nei sorpassi per i rischi connessi con gli spruzzi d’acqua e di fango; lettura di una carta stradale.

Per quanto riguarda invece l’esame pratico i candidati che intendono conseguire l’abilitazione alla guida di un veicolo con cambio manuale, dovranno effettuare la prova di capacità e comportamento su di un veicolo dotato di tale tipo di cambio. Una prova che non dura meno di 45 minuti. Si richiederà di eseguire manovre in condizioni normali di traffico, in tutta sicurezza e adottando le opportune precauzioni: partenza da fermo, da un parcheggio; guida su strada rettilinea e in curva; comportamento nei confronti dei veicoli che provengono dalla direzione opposta, anche in caso di spazio limitato; saper affrontare e superare incroci e raccordi, cambi di direzione e corsia, ingresso e uscita dall’autostrada. Sorpassi, superamenti di ostacoli e come comportarsi quando si è oggetto di sorpassi di altri veicoli.

Si misurerà le capacità del candidato in galleria, nelle rotonde e in prossimità dei passaggi a livello, seguendo uno stile di guida in grado di garantire la sicurezza e di ridurre il consumo di carburante e le emissioni. Si metterà alla prova il candidato nella guida in salita e in discesa. Il consiglio è di non sottovalutare l’impegno richiesto, partecipando ai corsi di autoscuole competenti, che vi forniranno assistenza per tutto il materiale necessario.

Requisiti per la patente professionale

La patente di categoria C si può conseguire a 21 anni (18 iscrivendosi alla CQC), successivamente alla categoria B, e permette di condurre autoveicoli diversi dalla categoria D (autobus) superiori a 3,5 t. La patente C è valida per 5 anni fino a 65 anni di età, 2 anni e con il Certificato della Commissione Medica Locale dopo i 65 anni.

La patente di categoria “D” si può conseguire a 24 anni (21 iscrivendosi alla CQC), successivamente alla patente “B”, e permette di guidare autoveicoli destinati al trasporto di persone con più di 9 posti totali (autobus). La patente di categoria D serve per condurre autobus e minibus ma non abilita agli autocarri di categoria C.

La patente D ha validità di 5 anni fino a 60 anni di età, 1 anno e con il Certificato della Commissione Medica Locale tra i 60 e i 68 anni.

I documenti indispensabili per accedere agli esami sono, richiesti dall’amministrazione pubblica sono:

  • Patente in corso di validità
  • Carta d’identità
  • Codice fiscale
  • Permesso di soggiorno se il cittadino è straniero
  • 3 foto tessere + 1 per la visita medica
  • Visita medica in marca da bollo dell’ufficiale sanitario
  • Certificato anamnestico del proprio medico curante

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