Auto ecologiche: Italia prima nelle immatricolazioni
Gli ultimi dati pubblicati dall’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) parlano chiaro: il 2015 ha contato 6.587 nuove immatricolazioni di auto ibride in Italia rispetto alle 5.156 del 2014. Si tratta di un dato relativo al primo trimestre del 2015.
Dunque possiamo senz’altro sostenere che anche gli italiani stanno cedendo al fascino delle auto ecologiche, che offrono una vasta gamma di modelli e di tecnologie adatte a tutte le tasche e alla vocazione più ambientalista che si va via via sempre più affermando.
Se nei paesi europei le immatricolazioni di auto elettriche, a GPL, a metano e fuel cell sono state 144.421, ben 60.952 sono state quelle registrate solo in Italia, ottenendo così il primato del paese più green nella scelta del veicolo. Sono soprattutto le auto a metano e a GPL ad andare per la maggiore, scelte sia per il risparmio economico che promettono sia perché a impatto minimo sull’ambiente e con meno restrizioni di accesso nei centri storici e nelle zone a traffico limitato; i dati di vendita mostrano una crescita del 16,1% rispetto al 2014.
Sono quindi le auto ecologiche le vere macchine del futuro? A guardare l’aumento in Europa, addirittura del 21,4%, di domanda di auto ibride, sembrerebbe proprio di sì. E se prima la scelta dei modelli era limitata a pochissime auto, ora i grandi produttori propongono i loro modelli di punta della gamma anche nella rispettiva versione ecologica, proprio per rispondere a una domanda crescente in questo senso.
Si tratta di uno stupefacente balzo in avanti soprattutto se si pensa che fino a pochi anni fa le macchine elettriche in circolazione erano pochissime. Ad ogni modo, non siamo gli unici in Europa a manifestare un trend del genere: negli ultimi anni il Regno Unito ha visto la sua quota di auto ecologiche crescere del 64,2%, la Francia del 33,9%, seguita dall’Italia con il 18,1 % e dalla Germania con l’11%.
Le auto ecologiche sembrano quindi pronte ad imporsi davvero sul mercato, costringendo chi ancora non offre una scelta eco ad adeguarsi in fretta, perché l’elemento che sta cambiando è davvero impossibile da ignorare: la coscienza del guidatore, sempre più consapevole e desideroso di una svolta realmente green.