Viaggiare in sicurezza

Alcolock per i recidivi: nuove regole, sanzioni più dure e sfida alla guida in stato di ebbrezza

Un dispositivo obbligatorio che rileva il tasso alcolemico e blocca l’accensione del veicolo se il livello supera i limiti consentiti. Un presidio di sicurezza obbligatorio, da mantenere installato fino a tre anni.

Prima di mettersi alla guida, ogni automobilista dovrebbe porsi una semplice ma cruciale domanda: “Sono davvero in grado di guidare in sicurezza?”. Quando questa domanda non sorge spontaneamente, ci pensa l’alcolock a imporla. Si tratta di un dispositivo che analizza il tasso alcolemico nel respiro e decide se il motore può essere avviato. Un vigile silenzioso ma inflessibile, che non concede margini d’errore.

Nel tentativo di arginare il dramma degli incidenti stradali – una vera emergenza internazionale – l’Italia ha introdotto un nuovo strumento legislativo: l’obbligo di installare l’alcolock per i conducenti recidivi. A fianco delle campagne di prevenzione e dei controlli su strada, questa misura mira ad agire alla radice del problema, impedendo fisicamente a chi ha bevuto di mettersi al volante. Il funzionamento è semplice quanto efficace: se il livello alcolemico rilevato supera lo zero, il veicolo non parte.

La norma si applica a chi è già stato condannato per guida in stato di ebbrezza e viene nuovamente trovato con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro. Per questi soggetti scatta l’obbligo di installare l’alcolock a proprie spese, come condizione per tornare a guidare. Il dispositivo diventa così un presidio di sicurezza permanente, per proteggere non solo il conducente, ma l’intera collettività.

  • Alcolock obbligatorio per i recidivi: come funziona e quanto dura l’obbligo
    Obbligo per i condannati con tasso alcolemico oltre 0,8 g/l, da mantenere per due anni dopo la sospensione della patente.
  • Sanzioni pesanti per chi non lo installa o lo manomette
    Chi viola le prescrizioni rischia sanzioni fino a 638 euro e la sospensione della patente.
  • Guida in stato di ebbrezza: sanzioni più dure per i recidivi
    Più di 3mila morti nel 2024 sulle strade italiane. Zero alcol per i neopatentati

Alcolock obbligatorio per i recidivi: come funziona e quanto dura l’obbligo

L’obbligo di installare l’alcolock nasce dalla necessità di intervenire con maggiore rigore nei confronti di chi è già stato sorpreso a guidare in stato di ebbrezza, soprattutto con tassi alcolemici elevati o in caso di recidiva.. Il decreto stabilisce che il dispositivo sia obbligatorio per i soggetti condannati per guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l.  In questo caso, l’alcolock dovrà restare installato per due anni dopo la fine del periodo di sospensione della patente; il termine si estende a tre anni se il valore ha superato 1,5 g/l. Solo i veicoli dotati di questo dispositivo potranno essere utilizzati dai conducenti interessati, che dovranno esibire, in caso di controllo, la dichiarazione di installazione e il certificato di taratura.

L’alcolock funziona come un etilometro permanente: prima di avviare l’auto, il conducente soffia in un apposito boccaglio e, se viene rilevata anche una minima traccia di alcol, il motore resta spento. Il dispositivo è collegato direttamente alla centralina del veicolo e deve rispettare la normativa europea EN 50436, essere omologato secondo i regolamenti CE, dotato di sigillatura antimanomissione e sottoposto a tarature periodiche presso officine autorizzate. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pubblicherà sul proprio sito l’elenco degli installatori autorizzati e dei modelli di veicoli compatibili con ciascun tipo di alcolock.

Sebbene questa misura non sia infallibile – possono verificarsi falsi positivi, ad esempio in seguito all’assunzione di alcuni farmaci – rappresenta comunque un efficace strumento di prevenzione, già adottato con successo in Paesi come la Finlandia e la Francia.

Sanzioni pesanti per chi non lo installa o lo manomette

Installare l’alcolock comporta una spesa che varia tra i 1.000 e i 2.000 euro, comprensiva di montaggio, tarature periodiche, certificati e boccagli monouso. Chi viola le prescrizioni relative al suo utilizzo rischia sanzioni pecuniarie da 158 a 638 euro, la sospensione della patente da uno a sei mesi e, nei casi più gravi, il raddoppio delle sanzioni se il dispositivo risulta assente, manomesso o con i sigilli rimossi. Inoltre, tutte le sanzioni vengono aumentate di un terzo se il conducente, oltre a non aver installato il dispositivo, viene anche sorpreso in stato di ebbrezza alla guida.

Guida in stato di ebbrezza: sanzioni più dure per i recidivi

Nel 2024, secondo il rapporto dell’European Transport Safety Council, le vittime della strada nell’Unione Europea sono state 20.017, con un calo di appena il 2% rispetto al 2023: un risultato ben lontano dal -6,7% annuo necessario per raggiungere l’obiettivo di dimezzare i decessi entro il 2030. Dal 2019 la riduzione complessiva è stata solo del 12%, contro il 27% richiesto. Otto Paesi europei, tra cui Svizzera ed Estonia, hanno registrato un aumento delle vittime, mentre solo la Lituania ha ottenuto un calo significativo, pari al 35% in sei anni.

Anche in Italia la situazione resta critica: nel 2024 le vittime della strada sono rimaste pressoché invariate rispetto all’anno precedente, con 3.039 morti. Il calo rispetto al 2019 si ferma appena al 5%.

Per questo, il nuovo Codice della Strada ha introdotto sanzioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza. Il limite legale resta fissato a 0,5 grammi per litro di sangue: chi supera tale soglia – fino a 0,8 g/l – rischia una multa da 573 a 2.170 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.

Le pene si fanno più dure se il tasso alcolemico rilevato è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l: oltre alla sanzione pecuniaria, è prevista una pena detentiva e la sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso supera 1,5 g/l, la sanzione diventa ancora più pesante, con arresto, ammenda e sospensione della patente da uno a due anni. In tutti i casi è prevista la decurtazione di 10 punti dalla patente. Per i neopatentati, nei primi tre anni di guida, vige la regola del tasso zero: non è ammessa alcuna assunzione di alcol.

Un ulteriore irrigidimento riguarda i recidivi, ovvero coloro che hanno già ricevuto una condanna per guida in stato di ebbrezza e la cui patente riporta i cosiddetti “codici unionali” 68 e 69. Questi codici, presenti sul retro della patente, indicano rispettivamente il divieto assoluto di consumare alcol (codice 68) e l’obbligo di guidare esclusivamente veicoli dotati di alcolock. In presenza di tali codici, tutte le sanzioni previste vengono aumentate di un terzo.

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