Viaggiare in sicurezza

I cartelli con bordo verde: il linguaggio “gentile” della sicurezza stradale

Già utilizzati in Francia, Regno Unito e Spagna con riduzioni delle velocità del 15%, suggeriscono soglie prudenziali nelle aree sensibili. In Italia sono in corso sperimentazioni locali

Sulle nostre strade stanno comparendo segnali che parlano un linguaggio diverso: niente divieti, nessun nuovo limite da temere, ma un invito gentile a rallentare. Sono i cartelli con bordo verde, una soluzione già diffusa in diversi Paesi europei e pensata per rendere più sicuri i punti dove la convivenza tra auto e pedoni è più fragile. La loro logica è semplice: non imporre, ma suggerire; non punire, ma orientare. In Italia sono ancora in fase sperimentale e si sta discutendo sulla loro utilità. Vediamo di cosa si tratta.

  • Cosa sono i cartelli con bordo verde?

Raccomandazioni gentili e non obbligatorie, puntando alla persuasione

  • Obblighi e raccomandazioni: come funzionano i cartelli verdi
    Suggeriscono una velocità prudenziale nelle aree sensibili
  • Funzionano davvero? Le prime evidenze da Francia e Regno Unito
    Le sperimentazioni mostrano una riduzione della velocità fino al 15%
  • La percezione degli automobilisti e possibili sviluppi in Italia
    Dubbi sulla coerenza d’uso e sulla chiarezza per gli automobilisti

Cosa sono i cartelli con bordo verde?

Sulle strade d’Europa stanno facendo la loro comparsa nuovi segnali circolari con bordo verde: non un nuovo limite di legge, ma uno strumento pensato per suggerire comportamenti più prudenti in aree sensibili come scuole, quartieri residenziali, centri urbani e tratti ad alta presenza di pedoni. Francia, Regno Unito e Spagna li utilizzano già da tempo come forma di “gentile applicazione”: persuasione più che imposizione, educazione più che sanzione.

L’Italia, invece, non ha ancora inserito questa segnaletica nel Codice della Strada. Le installazioni presenti sul territorio restano iniziative sperimentali avviate dai singoli Comuni e alimentano il dibattito sulle possibili ricadute positive in termini di sicurezza, soprattutto per gli utenti più vulnerabili come pedoni, ciclisti e bambini.

Obblighi e raccomandazioni: come funzionano i cartelli verdi

La caratteristica principale dei cartelli a bordo verde è il loro valore consultivo: non impongono un obbligo giuridico, ma offrono una raccomandazione. Non fissano un limite di velocità, bensì suggeriscono una soglia prudenziale sulla base di valutazioni tecniche relative alle criticità della zona, ai flussi pedonali o alle condizioni ambientali.

Per esempio, davanti a una scuola potrebbe apparire un cartello che consiglia di procedere a 20 km/h, anche se il limite legale resta 50 km/h. Superare la velocità suggerita non comporta sanzioni, a meno che non venga oltrepassato anche il limite stabilito dalla normativa vigente.

Le autorità locali li utilizzano soprattutto per stimolare una guida più responsabile in prossimità di scuole, ospedali, cantieri, attraversamenti pedonali o aree densamente abitate. Diversi esperti, però, ricordano che la loro efficacia dipende molto dal contesto: una segnaletica chiara, unita a misure complementari come dossi rallentatori, illuminazione adeguata o attraversamenti rialzati, può fare la differenza nella percezione e nel comportamento degli automobilisti.

Funzionano davvero? Le prime evidenze da Francia e Regno Unito

L’introduzione dei cartelli a bordo verde non è soltanto un esperimento urbano: in Francia e nel Regno Unito, nelle aree scolastiche, dove le velocità tendono a crescere proprio nei momenti più delicati della giornata, i rilievi mostrano un calo medio del 10-15% da quando i nuovi segnali sono stati posizionati lungo la carreggiata.

Non è magia, ma un fenomeno noto alla psicologia della percezione visiva: il bordo verde funziona come un richiamo discreto, un suggerimento che predispone l’automobilista a rallentare senza la pressione di un divieto. È una segnaletica che invita alla cooperazione più che alla punizione, favorendo un clima di maggiore attenzione nelle zone sensibili.

La percezione degli automobilisti e possibili sviluppi in Italia

Nonostante i primi risultati positivi, non mancano alcune perplessità. L’assenza di obbligatorietà potrebbe generare confusione se i cartelli non vengono utilizzati in modo coerente o supportati da un’adeguata informazione pubblica. Una segnaletica troppo abbondante – o peggio – disordinata, rischia di distrarre anziché aiutare chi guida.

Nel dibattito italiano, l’eventuale introduzione formale nel Codice della Strada potrebbe favorire un uso uniforme dei cartelli a bordo verde, soprattutto nelle aree urbane e nei percorsi scolastici. Si tratterebbe di una soluzione semplice e a basso costo, che punta sulla responsabilità individuale e sulla persuasione per migliorare la sicurezza stradale senza ricorrere subito a nuovi obblighi normativi.

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