Viaggiare in sicurezza

Le distrazioni alla guida devono aspettare! La nuova campagna di Anas

Un nuovo spot con gli influencer Vincenzo Schettini, Ruben Bondì e Iris Di Domenico che promuovono la guida sicura evitando l’uso del cellulare, disattivando le notifiche

È necessario partire dai numeri per definire un fenomeno complesso come la sicurezza stradale: secondo una recente ricerca del portale inglese Etyres, basata sui dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’Italia si posiziona al secondo posto in Europa per numero di incidenti stradali con vittime, superata solo dalla Polonia. Un’evidenza già nota alle forze di Polizia e alle istituzioni che a vario titolo sono coinvolte nella prevenzione e nel miglioramento complessivo delle condizioni per la circolazione stradale in Italia. Per contrastare il fenomeno tragico delle morti sulle strade e i comportamenti scorretti alla guida, Anas, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e la Polizia di Stato, ha lanciato la campagna “Tutto può aspettare” con l’obiettivo di sensibilizzare gli automobilisti sui pericoli legati all’uso del cellulare durante la guida e altre forme di pericolose distrazioni.

Distrazione alla guida: nemico numero 1

“Tutto può aspettare” è stata progettata per contrastare uno dei principali fattori di rischio sulle strade italiane: la distrazione mentre si guida, causata principalmente dell’utilizzo dello smartphone o altri device elettronici. Messaggi, chiamate senza viva voce, video e notifiche di ogni tipo sono una pericolosissima tentazione per chi è al volante, distogliendo l’attenzione e aumentando considerevolmente il rischio di incidenti stradali. Con lo slogan “Quando sei alla guida tutto può aspettare”, il messaggio della campagna si concentra proprio sulla responsabilità di chi si mette alla guida e la raccomandazione è quella di evitare distrazioni che possono provocare comportamenti pericolosi.

Lo spot vede come protagonisti gli influencer Vincenzo Schettini (La Fisica che ci Piace), Ruben Bondì (Cucina con Ruben) e Iris Di Domenico (Sono sempre Iris), ripresi mentre stanno per iniziare un video che però rimane in stand-by, nella successiva scena una ragazza ha appena parcheggiato: sgancia la cintura di sicurezza, esce e chiude l’auto con il telecomando, prende il cellulare dalla borsa, lo sblocca e comincia a guardarlo. In quel momento l’azione dei tre influencer si anima, riprende vita e si muove.

Il messaggio è chiaro e convincente: quando ci si mette al volante la vera priorità è l’attenzione sulla strada e sui comportamenti prudenti. In questo contesto i restanti richiami provenienti soprattutto dai telefonini non sono altro che pericolose distrazioni. Il messaggio è particolarmente credibile e suggestivo proprio perché amplificato da tre famosi influencer che lavorano attraverso dinamiche come le visualizzazioni, connessioni, like e follower.

Il nuovo spot di Anas è stato realizzato in tre versioni da 15, 30 e 45 secondi e lo si può vedere sui principali circuiti radio-televisivi nazionali, sul web e sui principali social network. Lo spot sarà presente anche sui profili social di Anas e Polizia di Stato: Facebook, Twitter, Instagram e sul canale YouTube.

Educare le nuove generazione ai comportamenti responsabili

La sicurezza stradale riguarda tutti, senza distinzioni di età: automobilisti, motociclisti e pedoni. Tuttavia, tra i vari destinatari della campagna, le giovani generazioni rappresentano un’audience particolarmente sensibile e importante proprio per l’utilizzo frequentissimo delle nuove tecnologie. Gli incidenti stradali sono in Italia la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 24 anni e secondo le stime di ACI e Istat, in media nei primi sei mesi del 2023 ogni giorno si sono verificati 437 incidenti, con 7,6 morti e 588 feriti. Sensibilizzare e formare soprattutto le nuove generazioni è dunque un passaggio inevitabile per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Unione europea di ridurre del 50% il numero di incidenti e vittime entro il 2030 e per arrivare al 2050 con zero morti sulle strade.

Perciò il focus principale della campagna “Tutto può aspettare” è ridurre l’uso del telefono cellulare durante la guida, promuovere comportamenti responsabili, sensibilizzare gli automobilisti sull’importanza di mantenere l’attenzione costante alla guida, adottare comportamenti responsabili e soprattutto sensibilizzare i ragazzi più giovani, che sono tra i più esposti al rischio di distrazione da smartphone, promuovendo una cultura della sicurezza stradale sin dai primi anni di guida.

Il MIT ha lavorato a stretto contatto con Anas per sviluppare materiali informativi e strumenti educativi, con particolare attenzione ai giovani e ai neopatentati. Una stretta collaborazione così come con la Polizia di Stato che svolge un ruolo fondamentale nel controllo del territorio e nell’applicazione del Codice della Strada. La collaborazione con Anas e il MIT nella campagna “Tutto può aspettare” sottolinea l’importanza di un approccio integrato alla sicurezza stradale, che combina sensibilizzazione, educazione e controllo.

 

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