Viaggiare in sicurezza

Sicurezza stradale: il nuovo piano regionale dell’Emilia-Romagna

Il Programma 2025-2029 punta su formazione, dati, innovazione e alleanze territoriali per una mobilità più sicura, inclusiva e sostenibile

Azzerare le vittime della strada è l’obiettivo ambizioso del nuovo Programma 2025-2029 dell’Emilia-Romagna, che punta su un approccio integrato, continuativo e multidisciplinare. Il piano, ispirato ai principi della Vision Zero (nessuna perdita di vita umana sulla strada è accettabile, ridurre del 50% il numero di morti e feriti gravi entro il 2030), promuove una cultura civica della sicurezza, mirando a rendere le città più vivibili. Formazione, prevenzione e innovazione guidano le azioni, con il coinvolgimento di istituzioni, territori e cittadini. Una strategia strutturata che guarda al futuro con responsabilità e concretezza.

  • La sfida della sicurezza stradale: un approccio continuativo
    L’Emilia-Romagna lancia il Programma 2025-2029 per azzerare le vittime della strada
  • Formazione e prevenzione per tutte le età
    Un approccio formativo su misura per ogni fascia d’età che punta sulla tutela degli utenti vulnerabili
  • Un Osservatorio che connette territori, dati e competenze
    Coordinamento intersettoriale, monitoraggio con il protocollo MIStER e trasparenza dei dati
  • Un’alleanza civica per un futuro senza incidenti
    Incontri territoriali, collaborazione tra istituzioni e cittadini, investimenti in ricerca e innovazione

La sfida della sicurezza stradale: un approccio continuativo

Azzerare le vittime della strada non è solo un auspicio, ma una visione concreta da perseguire con strumenti efficaci, multidisciplinari e a lungo termine. Con questo obiettivo nasce il Programma 2025-2029 dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna, che si propone di affrontare il tema con una strategia integrata, ispirata ai principi della Vision Zero – la convinzione che nessuna morte sulla strada sia accettabile.

Il piano, presentato dall’assessora regionale alla Mobilità Irene Priolo e dal presidente dell’Osservatorio Marco Pollastri, si estende per l’intero arco della legislatura. Un passo deciso che punta a rendere le città più vivibili, diminuire l’incidentalità e promuovere una vera cultura civica della sicurezza, in sinergia con le strategie europee.

Ridurre errori umani, aumentare l’uso delle tecnologie di sicurezza, formare alla responsabilità e ascoltare i territori: sono queste le direttrici del nuovo piano che vuole fare dell’Emilia-Romagna una regione all’avanguardia nella sicurezza stradale.

Formazione e prevenzione per tutte le età

Alla base del programma c’è la consapevolezza che ogni fascia d’età vive la strada in modo diverso e ha bisogno di strumenti su misura. La formazione continua è quindi articolata su cinque gruppi:

  • 0-5 anni: percorsi informativi per neo-genitori, anche attraverso pediatri e corsi pre-parto.
  • 6-17 anni: materiali didattici integrati nei programmi scolastici, realizzati con scuole e polizie locali.
  • 18-29 anni: focus sulla prevenzione degli incidenti notturni, con il coinvolgimento di università e locali.
  • 30-64 anni: campagne nei luoghi di lavoro per aumentare la consapevolezza del rischio.
  • 65+: aggiornamenti sul Codice della Strada e uso delle tecnologie di sicurezza, in collaborazione con i sindacati dei pensionati.

Questa articolazione consente un intervento diffuso, in grado di rispondere ai diversi bisogni formativi e culturali, lavorando sia sull’informazione che sul cambiamento di comportamento. Oltre all’approccio per fasce d’età, il piano dedica una parte significativa agli utenti più vulnerabili: pedoni, ciclisti e motociclisti. Per queste categorie saranno avviate azioni specifiche di sensibilizzazione, educazione e prevenzione, spesso in sinergia con associazioni e soggetti del terzo settore. L’attenzione alla sicurezza dei ciclisti e dei pedoni si inserisce in una visione più ampia che valorizza la mobilità dolce e sostenibile, come leva per città più salubri e accessibili.

Un Osservatorio che connette territori, dati e competenze

Uno dei punti di forza del nuovo programma è il rafforzamento del ruolo dell’Osservatorio regionale, che diventa snodo strategico tra le politiche regionali, i territori e le istituzioni nazionali ed europee.

Tra le azioni centrali del nuovo programma spicca l’istituzione di un Gruppo di lavoro intersettoriale, pensato per riunire intorno allo stesso tavolo esperti, rappresentanti degli assessorati regionali e referenti locali. Un team multidisciplinare che avrà il compito di coordinare gli sforzi e integrare le competenze, con l’obiettivo di rafforzare l’efficacia delle politiche per la sicurezza stradale.

Parallelamente, sarà avviata una sistematizzazione più avanzata dei dati sugli incidenti, grazie anche all’adozione del protocollo MIStER – Monitoraggio Incidenti Stradali Emilia-Romagna (un’iniziativa della Regione Emilia-Romagna volta a migliorare la raccolta e l’analisi dei dati sugli incidenti stradali), che consentirà un’analisi più precisa e tempestiva dei fenomeni a livello regionale e locale.

A supporto di questa attività, verrà sviluppato un cruscotto digitale accessibile al pubblico, utile non solo per la consultazione dei dati ma anche per monitorare in modo trasparente gli indicatori di impatto delle diverse azioni messe in campo.

Infine, ogni anno sarà redatto e pubblicato un report ufficiale, che verrà presentato simbolicamente in occasione della Giornata nazionale per le vittime della strada. Questo documento sarà uno strumento chiave per valutare i risultati raggiunti, individuare le criticità e orientare le future strategie.

Insieme, queste azioni permetteranno non solo di misurare con maggiore precisione l’efficacia degli interventi, ma anche di rafforzare la rete di collaborazione tra i territori e valorizzare le buone pratiche già attive a livello locale.

Un’alleanza civica per un futuro senza incidenti

La sicurezza stradale non può essere solo responsabilità delle istituzioni: è una sfida collettiva che coinvolge cittadini, enti locali, imprese, scuole, forze dell’ordine, mondo della sanità e del lavoro.

Il programma 2025-2029 prevede un fitto calendario di incontri provinciali a partire da aprile 2025 per costruire un vero coordinamento regionale e territoriale. L’obiettivo è dare continuità agli interventi, ascoltare i bisogni dei territori e rafforzare l’alleanza civica contro un problema che, solo nel 2023, è costato all’Emilia-Romagna più di 1,7 miliardi di euro in termini economici, oltre all’incommensurabile impatto umano.

Il piano si apre anche alla dimensione della ricerca e dell’innovazione, prevedendo accordi con università e centri di studio regionali per sviluppare progetti pilota, nuove tecnologie educative e modelli valutativi.

 

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