Assicurazioni

Per quanto tempo è necessario conservare l’assicurazione auto?

I documenti dell’auto da conservare sono diversi e quelli che riguardano la polizza assicurativa sono tra i più importanti. Scopri cosa prevede la legge a proposito della conservazione dei documenti assicurativi e per quanto tempo vanno custoditi.

Conservare le ricevute è sempre una buona abitudine, soprattutto quando si tratta di pagamenti previsti da un contratto, come nel caso della polizza RC auto. Cerchiamo quindi di capire il motivo per cui è importante conservare l’assicurazione e per quanto tempo.

Tutte l buone ragioni per custodire con cura i documenti della polizza

Ecco le tempistiche da non perdere di vista

Bollo auto, multe e tutti gli altri documenti da custodire


Perché conservare l’assicurazione auto

Tutte le volte che una persona stipula un contratto, si fa carico di precisi obblighi ed è quello che accade con le assicurazioni auto. La sottoscrizione del contratto con la compagnia assicurativa comporta il pagamento del premio assicurativo entro una data di scadenza e il rispetto di tutte le clausole che sono indicate nell’informativa precontrattuale.

Se non rispetta i termini del contratto, l’assicurato si espone al rischio di non essere in regola con la copertura assicurativa del proprio veicolo. L’inadempimento dell’obbligo di circolare con una regolare assicurazione, è punito dal Codice della Strada con una sanzione che spesso ha un importo più alto dello stesso premio assicurativo.

Per queste ragioni è importante che il cliente rispetti la data di scadenza prevista per il pagamento e custodisca il certificato di assicurazione. Solo così potrà dimostrare di aver pagato e quindi la regolarità della polizza.

La conservazione della documentazione relativa all’RCA è quindi uno strumento di tutela per lo stesso assicurato. Basta mostrare il certificato di assicurazione per dimostrare di avere un contratto assicurativo e di essere in regola con gli obblighi di legge.

Se ai controlli stradali l’automobilista viene fermato dagli agenti del traffico, questi possono verificare la copertura assicurativa sulla base del numero di targa. Se per qualche ragione il controllo telematico non fosse possibile, il conducente può dimostrare la copertura assicurativa del mezzo mostrando proprio il certificato di assicurazione.

Non è necessario che si tratti dell’originale e non serve neanche una copia cartacea. Basta anche una copia digitale, salvata ad esempio tra i file del proprio smartphone o tablet.

La conservazione dell’assicurazione moto e auto non serve solo ad evitare multe e sanzioni, ma è uno specifico obbligo di legge, anche se non tutti gli automobilisti ne sono al corrente.

Se ci pensiamo bene, un simile obbligo esiste anche in relazione alle ricevute di pagamento delle bollette, alle fatture che si pagano per le utenze e anche per le ricevute che dimostrano le spese relative a tasse statali e regionali.

Anche un semplice scontrino fiscale per l’acquisto di un bene di consumo va conservato, anche se in questo caso la durata dell’obbligo di conservazione è molto più breve rispetto alle ricevute che fanno riferimento ad un’utenza familiare.

Per quanto tempo conservare l’assicurazione auto

Se uno scontrino va conservato solo per una manciata di ore o al massimo per alcuni giorni, soprattutto quando si tratta di un importo piuttosto basso, con l’assicurazione per auto e moto la situazione è decisamente diversa.

L’assicurazione va conservata per almeno un anno. In particolare bisogna conservarla per tutti i 12 mesi di validità della polizza e anche per l’anno successivo.

Non si tratta di termini che hanno carattere discrezionale, ma sono previsti dalla legge. Riuscire a provare il pagamento della polizza è anche una garanzia per lo stesso assicurato, che si mette al sicuro dal rischio di dover pagare due volte lo stesso premio assicurativo.

Trascorso un anno dalla scadenza del contratto assicurativo, il contraente non è più tenuto a conservare la documentazione relativa alla polizza RCA e può liberarsene, avendo cura di conservare quella relativa all’anno successivo di copertura.

L’assicurazione auto è uno dei tanti documenti che vanno conservati per un tempo più o meno lungo. A questa documentazione che riguarda i veicoli va aggiunta anche quella relativa alle fatture pagate, alle ricevute che fanno riferimento alla pensione e ad esempio anche agli atti notarili.

Alcuni di questi documenti vanno conservati anche per 10 anni e visto che i tempi possono essere così lunghi, è bene destinare un angolo della casa alla creazione di un piccolo archivio che può essere usato da tutta la famiglia.

Per evitare di perdere documenti importanti, l’ordine è fondamentale, soprattutto nel caso in cui i veicoli in casa, e quindi anche le polizze, siano diversi. Questo archivio si può dedicare ad ogni documento importante, da quelli relativi ai mezzi di trasporto fino a quelli che ad esempio riguardano carta di credito, conto corrente e conti deposito.

Gli altri documenti dell’auto da conservare

Oltre ai documenti dell’assicurazione di responsabilità civile per l’auto, è necessario conservarne anche degli altri che riguardano sempre i veicoli. Le motivazioni sono sempre le stesse e l’archivio casalingo sarà utile anche per mettere in sicurezza questa documentazione.

È necessario conservare tutte le ricevute di pagamento del bollo auto o tassa di proprietà. In questo caso il periodo di conservazione è più lungo. Secondo la legge andrebbero custoditi per 3 anni, ma è consigliabile tenerli in archivio per almeno 5 anni.

Anche le multe che abbiamo ricevuto e che vorremmo dimenticare, vanno invece conservate per 5 anni. In questo modo sarà facile dimostrare l’avvenuto pagamento ed evitare problemi in futuro. Al termine di questi 5 anni sarà quindi possibile buttare i documenti e fare spazio per quelli più recenti.

Se un tempo era necessario conservare anche l’attestato di rischio, oggi non è più così. Infatti una copia telematica del documento è salvata presso una banca dati controllata e gestita dall’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni).

L’attestato di rischio sintetizza la storia assicurativa del contraente e contiene i dati che permettono alle compagnie assicurative di effettuare il calcolo del preventivo per ogni nuova polizza, come ad esempio la classe di merito bonus malus e l’indicazione di ogni sinistro negli ultimi 5 anni.

Infatti l’automobilista ha la possibilità di scegliere se procedere al rinnovo della polizza oppure alla richiesta di un preventivo ad un’altra compagnia o ad un broker che si occupa di intermediazione assicurativa. Questa maggiore di libertà di scelta gli assicura si accedere ad un prezzo più competitivo e quindi di ottenere un certo risparmio sul premio assicurativo.

Adesso non occorre più conservare la copia cartacea dell’attestato di rischio, perché sono le stesse compagnie ad accedere all’archivio telematico per visionarlo.

Tra i documenti da conservare ci sono anche la carta di circolazione, da custodire in auto, e tutta la documentazione che permette di dimostrare la proprietà del veicolo.

Andrebbe conservata anche ogni comunicazione con la compagnia assicurativa, senza dimenticare ogni domanda di risarcimento per sinistro e tutti i documenti relativi a incidenti stradali, come ad esempio la dichiarazione testimoniale. Allegare anche le fatture con i prezzi per la riparazione del mezzo, può essere un modo per tenere a mente la tariffa pagata.

È inutile ricordare che i documenti personali che autorizzano alla guida sono quelli più importanti e vanno custoditi con molta cura. Tra questi ricordiamo la patente, ma anche dei permessi speciali, come quelli che riguardano i disabili.

 

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