Chi si ferma davanti alle strisce pedonali?
La strada nasconde mille insidie e la distrazione al volante unita al pericolo dato dall’uso del cellulare in auto è una delle principali cause di incidenti. Tuttavia, al di là di questo esistono una serie di comportamenti scorretti al volante che hanno a che fare più con le cattive abitudini e con la poca coscienza civica che con la semplice distrazione.
Un esempio su tutti è dato dalla scarsa osservanza della precedenza ai passaggi pedonali. Chi è alla guida semplicemente ignora le strisce, costringendo così i pedoni a fastidiose attese per poter attraversare la strada e, ancor peggio, genera uno stato di sicurezza precaria sulle strade.
Non è infatti raro sentire di incidenti causati proprio mentre si attraversa la strada, momento che invece dovrebbe essere “assicurato” sia dall’attenzione del pedone sia di chi si trova in auto e sa di dover rispettare un obbligo.
La conferma di quanto sia importante rispettare il pedone è datata 2010, con il cambio nella normativa e una rettifica al comma 1 dell’art. 191 del Codice della Strada (Legge 29.07.2010 n. 120.), attraverso il quale si dice chiaramente che il conducente di un veicolo a motore, nell’avvicinarsi alle strisce pedonali prive di semafori o agenti, deve “dare la precedenza, rallentando e all’occorrenza fermandosi, ai pedoni che si accingono ad attraversare sui medesimi attraversamenti pedonali”. Ad esempio: se un pedone è fermo sul marciapiede in attesa di attraversare sulle strisce, i veicoli in transito devono fermarsi e farlo passare.
Non finisce qui. Il principio della guida prudente viene rafforzato dall’obbligo del conducente di “prevenire situazioni di pericolo che possano derivare da comportamenti scorretti o maldestri di bambini o di anziani, quando sia ragionevole prevederli in relazione alla situazione di fatto”.
Non dobbiamo mai dimenticare che “dietro a un pallone c’è sempre un bambino” e che i comportamenti pericolosi dei pedoni (ad esempio: attraversare fuori dalle strisce, pure se a pochi metri di distanza) non giustificano in alcun modo i comportamenti irresponsabili degli automobilisti: per questa ragione la cautela non è mai troppa e si può ritenere sempre preferibile perdere la battaglia di chi passa per primo piuttosto che perdere la guerra della sicurezza.
In altre parole il guidatore, e solo lui, è responsabile di quanto accade sulla strada. C’è infatti la possibilità che chi stia attraversando, per esempio un bambino, non sia in grado di farlo sulle strisce pedonali: sta quindi all’automobilista fare attenzione e mettere in atto dei procedimenti che preservino la sua incolumità. E’ quello che può succedere anche in presenza di situazioni delicate, come nel caso di persone invalide, o con ridotte capacità motorie, o accompagnate dal cane-guida, o munite del bastone bianco-rosso che segnala una persona sordo-cieca.
Quante volte ciò accade, soprattutto nei centri urbani di grandi dimensioni e nelle strade ad alto scorrimento? Allora, come guidatori e come pedoni possiamo e dobbiamo impegnarci e fare del nostro meglio per rendere la sicurezza stradale un tema ancora più centrale, con il risultato che una maggiore coscienza possa determinare anche numeri meno drammatici relativi a incidenti per imperizia o scarsa attenzione al volante.