Classe di merito: non farla salire dopo un sinistro. Cos’è la derubricazione
La classe di merito, com’è noto nel mondo assicurativo, è un indice sintetico del rischio rappresentato da un certo guidatore al volante: tanto più questo fattore di rischio si alza, tanto maggiore sarà il costo per la stipula di una copertura assicurativa RC Auto. Per questo motivo, chi ha una classe di merito bassa farà di tutto per tenersela stretta e questo, nel caso di incidenti di lieve entità, seppure con colpa, è ormai possibile.
Il procedimento si chiama “derubricazione” e di fatto consiste nella possibilità, da parte di un automobilista, di versare alla compagnia l’importo liquidato per risarcire le altre parti coinvolte, cancellando di conseguenza l’incidente con torto. Quale sarebbe il vantaggio di rimborsare di tasca propria il danno? Il vantaggio, nel caso di incidenti di modesta entità, è quello di mantenere la propria classe di merito che, altrimenti, per effetto del bonus/malus si incrementerebbe di due classi per il primo incidente con colpa.
Come va effettuata la derubricazione
La richiesta della derubricazione può avvenire scegliendo tra due diverse procedure:
1) quando il sinistro sia stato liquidato tramite un semplice risarcimento ordinario, sarà sufficiente rivolgersi alla propria compagnia assicurativa in modo da conoscere l’esatto importo da essa versato e quindi rimborsarlo;
2) nel caso in cui il sinistro sia invece stato saldato con un risarcimento diretto, sarà obbligatorio fare una richiesta a CONSAP (Concessionaria di servizi assicurativi pubblici) al fine di conoscere l’ammontare della cifra rimborsata, che dovrà poi essere versata. Questa seconda procedura arriva a definitivo completamento una volta che l’automobilista interessato alla “derubricazione” abbia ricevuto da parte dell’Ente la liberatoria, la quale deve essere consegnata alla propria compagnia, così da rendere possibile l’emissione di un nuovo attestato di rischio.
I tempi potrebbero non essere brevi: il consiglio è di attivarsi al ricevimento dell’avviso di scadenza, per riuscire a terminare la “derubricazione” entro la scadenza contrattuale.