Che cos’è la classe di merito e come si calcola
Ancora dubbi sulla classe di merito della polizza RC auto? Ecco tutto quello che devi sapere per fare chiarezza: scopri cosa significa, come funziona, come si conserva e quali regole si applicano per i familiari e per i neopatentati.
Ogni automobilista che ha intestata una polizza RCA ha una classe di merito, uno degli elementi più importanti per determinare l’importo del premio assicurativo. La classe di merito cambia nel tempo secondo delle regole precise e si evolve insieme alle abitudini del conducente e alla sua sinistrosità. Scopriamo come funziona e in che modo viene regolata.
Ecco cosa si intende per classe di merito
Tutte le regole che disciplinano le classi di merito universali
Scopri quanto dura, quando si perde e come mantenere la classe di merito
Ecco i benefici della legge Bersani per risparmiare sulla polizza in famiglia
È vero che i neopatentati sono penalizzati dalla classe di merito? Scoprilo subito!
Cosa significa classe di merito
La classe di merito bonus malus è un valore che misura la sinistrosità dell’automobilista e quindi la probabilità che provochi incidenti stradali, in base al comportamento che ha tenuto negli anni precedenti.
Questo parametro è molto utile per le compagnie assicurative, che grazie a questa classe sono in grado di valutare il rischio e quindi i costi potenziali legati ad una specifica polizza. Infatti, la classe di merito universale (CU) contribuisce a determinare le tariffe da pagare per stipulare l’assicurazione moto o l’assicurazione auto.
Le classi di merito sono chiamate universali perché rimangono le stesse per tutte le compagnie. Se il proprietario di un veicolo chiede più di un preventivo per una nuova polizza, tutte le compagnie e anche quelle online, useranno come riferimento sempre la stessa classe di merito.
Rimangono le stesse anche le regole che disciplinano l’evoluzione delle classi di merito negli anni e l’applicazione omogenea di questi parametri rappresenta una garanzia per gli stessi assicurati.
La classe di merito è rappresentata da un valore da 1 a 18 che è riportato obbligatoriamente nell’attestato di rischio e che dipende dal numero di sinistri causati durante storia assicurativa del contratto.
I dati indicati nell’attestato di rischio sono sottoposti a controlli e verifiche da parte dell’IVASS (l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), che li custodisce in una banca dati incorruttibile. Le compagnie assicurative, grazie a questo archivio telematico, hanno accesso agli attestati di rischio e possono usarli per formulare nuovi preventivi o fare il rinnovo delle vecchie polizze.
Questa rivoluzione digitale ha permesso anche l’eliminazione dell’attestato di rischio cartaceo. Il cliente che ha necessità di calcolare un preventivo, infatti, non ha più bisogno di fornire una copia cartacea del documento per dimostrare l’appartenenza ad una specifica classe di merito.
Come funziona la classe di merito per auto e moto
Per determinare la classe di merito dell’automobilista si tiene conto del numero di sinistri che ha provocato.
Chi stipula una polizza a suo nome per la prima volta, invece, si vede assegnata la 14° classe di merito e da quel momento tutti i sinistri da lui provocati saranno registrati nell’attestato di rischio. Ogni sinistro con responsabilità principale comporterà l’aumento di due classi di merito.
Infatti, di anno in anno la classe di merito viene aggiornata e nello specifico questo aggiornamento avviene ogni 10 mesi, ossia 2 mesi prima la scadenza della polizza rc auto. La nuova classe di merito determinerà il prezzo da pagare per la copertura assicurativa per i 12 mesi successivi.
L’assegnazione della nuova classe di merito avviene secondo regole precise. Se il conducente non ha avuto alcun incidente stradale, la sua classe di merito scenderà di un’unità. Se invece durante i 10/12 mesi precedenti ha avuto un incidente da lui provocato, salirà di 2 unità.
Le classi merito universali in tutto sono 18: la prima è quella più economica e solo gli automobilisti più virtuosi e che provocano pochi incidenti riescono ad accedervi, secondo un sistema che è assolutamente meritocratico.
La classe 18 è invece la più alta e comporta il pagamento di un premio assicurativo più caro. La persona che si vede assegnata questa classe e provoca altri incidenti, non può salire ulteriormente di classe.
È bene precisare che la classe di merito solitamente non ha alcuna incidenza sull’importo da pagare per servizi aggiuntivi, come ad esempio le garanzie accessorie.
Come conservare la classe di merito
L’automobilista che vende o cambia l’auto o la moto, mantiene la stessa classe di merito. Questo non significa che pagherà lo stesso importo per il premio assicurativo, perché la classe di merito è soltanto uno dei fattori che concorre alla determinazione del prezzo, ma non è il solo.
Il premio assicurativo è determinato anche dal tipo di veicolo e dalla sua data di immatricolazione, oltre che da altri fattori, come ad esempio l’età del conducente.
L’assicurato ha il diritto di mantenere la stessa classe di merito per 5 anni dalla data di scadenza indicata sull’attestato di rischio anche in caso di rottamazione del mezzo e per far valere questo diritto sarà necessario presentare i documenti rilasciati dallo sfasciacarrozze autorizzato.
Le altre ipotesi che consentono di conservare la classe di merito sono la permuta del veicolo, la consegna in conto vendita e il furto. Al termine dei 5 anni di inutilizzo dell’ultimo attestato di rischio maturato, l’assicurato ripartirà dalla 14° classe.
Classe di merito familiare
La legge Bersani, entrata in vigore nel 2007, ha introdotto un’interessante novità per le famiglie i cui membri hanno assicurato più di un veicolo. La normativa ha modificato l’art.134 del Codice delle Assicurazioni e ha permesso per la prima volta di ereditare la classe di merito.
Il decreto in questione permette a chi stipula una polizza assicurativa di utilizzare la classe di merito di un familiare convivente, ma solo a determinate condizioni:
- I veicoli devono appartenere alle stesse categorie, quindi si deve trattare, ad esempio, di due auto o due moto;
- Ognuno dei due familiari deve essere iscritto nello stesso stato di famiglia;
- I mezzi devono essere intestati a persone fisiche;
- Il veicolo per il quale si eredita la classe di merito deve essere di nuova immatricolazione oppure si può trattare di veicolo usato acquistato da un membro della famiglia. Dev’essere quindi un veicolo di nuova proprietà;
- È necessario che il mezzo che cede la classe di merito sia regolarmente assicurato.
Quando vengono rispettati questi requisiti, per assicurare il nuovo mezzo è possibile sfruttare la classe di merito del familiare e così risparmiare sul premio assicurativo.
Se ad esempio un giovane neopatentato deve stipulare un’assicurazione di responsabilità civile per la sua nuova auto, può ottenere un consistente risparmio se sfrutta la classe di merito del nonno in pensione, a patto che sia con lui convivente e che siano rispettati tutti gli altri requisiti richiesti dalla legge.
Questa modifica legislativa, insieme alle offerte promosse dalle società assicurative, hanno reso le polizze più accessibili e il mercato delle assicurazioni è diventato più popolare e competitivo.
Classe di merito per i neopatentati
Chi ha conseguito la patente da poco e intende stipulare una nuova polizza a suo nome, parte dalla classe di merito 14. L’assegnazione di una classe così alta è legata ad un fattore di rischio più elevato.
Nella maggior parte dei casi, i nuovi assicurati sono anche quelli che hanno conseguito la patente da pochissimo, e quindi possono vantare solo l’esperienza delle guide con l’istruttore dell’autoscuola, ma anche quelli che hanno la patente da meno di 3 anni. Le probabilità di provocare un incidente, in queste condizioni sono statisticamente maggiori.
In generale il premio assicurativo è più alto sia per i giovani al di sotto dei 25 anni, sia per i neopatentati, che hanno la patente da meno di 3 anni. Le condizioni offerte ai conducenti che appartengono a questo gruppo variegato, sono peggiori rispetto agli altri assicurati perché le compagnie sono consapevoli che il rischio di sinistro, e quindi di risarcimento, è più alto.
Come abbiamo visto, la legge Bersani offre la possibilità di risparmiare anche per i neopatentati, ma prima di decidere quale contratto stipulare, è sempre meglio leggere l’informativa precontrattuale. Solo così si può avere la sicurezza di conoscere ogni cavillo legale relativo alla polizza ed evitare sorprese.