Le sanzioni in caso di bombola GPL scaduta in auto
L’impianto GPL è conveniente ed ecologico, ma vi sono accorgimenti tecnici e burocratici da seguire per la sicurezza e la sua corretta manutenzione. Vediamo come seguire tutte le procedure previste dalla legge.
Nel corso degli anni si è verificato un costante aumento del prezzo dei carburanti, perciò molti automobilisti hanno deciso di acquistare macchine dotate di impianto GPL (gas di petrolio liquefatti) riducendo notevolmente i costi di gestione della vettura. Un combustibile pulito, economico su cui gravano delle accise ridotte rispetto alla benzina e al gasolio.
Però vi sono precise regole da seguire previste dalla legge per garantire la massima sicurezza: il serbatoio GPL infatti va periodicamente sostituito: viene montata una bombola nuova e aggiornata la carta di circolazione del veicolo dopo il collaudo in motorizzazione.
Con la sicurezza non si scherza e sulle auto alimentate a gas serve un controllo particolare da parte del proprietario. Vediamo come gestire questo tipo di impianti.
Una procedura indispensabile e obbligatoria per garantire sicurezza e affidabilità
Una bombola è garantita per dieci anni, poi scatta l’obbligo di sostituzione
Tutte le procedure burocratiche e i riferimenti necessari per completare il collaudo
Cosa prevede il Codice della Strada per chi trasgredisce agli obblighi di legge.
Cos’è il collaudo della bombola GPL dell’auto?
In Italia il collaudo delle bombole è disciplinato a norma di legge. Un tema che rientra nelle competenze del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento dei trasporti terrestri.
Durante l’utilizzo dell’impianto GPL, in linea con quanto previsto dalle normative italiane, non è richiesta una procedura di revisione delle bombole omologate, in quanto sono già presenti apposite elettrovalvole per evitare qualsiasi rischio di incendio. A differenza di altre parti meccaniche come i freni o il motore, quindi, non è richiesto un tagliando periodico.
Ma dopo un certo periodo di tempo è obbligatorio il collaudo con il quale si provvede alla sostituzione del serbatoio GPL. Una macchina può uscire dalla fabbrica con l’impianto di alimentazione a GPL o venire trasformata a gas successivamente, ma in entrambi i casi le regole di manutenzione sono le stesse: occorre sostituire il serbatoio GPL adempiendo a una scadenza prevista al momento dell’installazione.
Parliamo di gas, un materiale sempre delicato da trattare, perciò il regolamento prescrive degli accorgimenti obbligatori a garanzia della sicurezza degli occupanti dell’abitacolo e degli altri utenti che circolano in strada, oltre che per evitare la confisca del veicolo da parte della pubblica autorità.
A occuparsi del collaudo è la Motorizzazione Civile e i tempi di attesa potrebbero essere molto lunghi, persino di un anno in taluni casi. Gli incentivi che favoriscono le auto meno inquinanti negli ultimi anni hanno determinato un incremento notevole della richiesta di auto alimentate a GPL e di conseguenza sono cresciute anche le prenotazioni per il collaudo.
La verifica deve essere eseguita presso la motorizzazione; qualora non fosse possibile sarà la Motorizzazione stessa a inviare un meccanico specializzato nell’officina incaricata della manutenzione e sostituzione dell’impianto.
Ogni quanto fare il collaudo della bombola GPL dell’auto
La normativa comunitaria che ha disciplinato la durata e la sostituzione del serbatoio GPL è la ECE/ONU 67/01: l’obiettivo è garantire la massima sicurezza in ogni situazione di pericolo come incendi o incidenti, e verificare il corretto funzionamento del sistema di alimentazione GPL.
Il serbatoio (la bombola) ha una data di scadenza di dieci anni, termine che decorre dalla prima immatricolazione della vettura, oppure dall’installazione successiva dell’impianto a GPL sull’auto. Dopo questo intervallo di tempo il serbatoio va obbligatoriamente sostituito.
Se oltre alla sostituzione delle bombole GPL si procede al cambio di altri elementi dell’impianto, come il riduttore e il vaporizzatore, allora sarà obbligatorio eseguire nuovamente la prova idraulica.
A questo punto vi verrà ritirata la carta di circolazione e vi sarà rilasciato un permesso provvisorio. Se il nuovo serbatoio GPL supererà il collaudo senza problemi sarà necessario attendere circa un mese per poter ottenere il libretto di circolazione aggiornato.
Se sono trascorsi 10 anni e non si è provveduto a sostituire il serbatoio GPL, non si potrà nemmeno effettuare la revisione auto periodica obbligatoria, che è prevista esattamente come per le altre autovetture alimentate a benzina o diesel.
Perciò il collaudo della bombola è una condizione necessaria per il rilascio del permesso per poter circolare liberamente, senza incorrere in sanzioni.
Cosa fare in caso di bombola GPL dell’auto scaduta?
Quando il tempo è scaduto (attenti a non confondervi col serbatoio del metano, validità 5 anni se di costruzione nazionale, e 4 anni se di costruzione europea) è necessario presentare la domanda redatta sul modello TT 2119, reperibile presso gli uffici della Motorizzazione. E’ inoltre necessaria la dichiarazione di installazione a norma rilasciata dall’installatore autorizzato dalla Motorizzazione.
Contestualmente bisogna fornire il documento tecnico del nuovo serbatoio GPL che ne attesti il rispetto dei parametri previsti dalla legge e le attestazioni dei versamenti effettuati. Una volta compiute tutte le pratiche burocratiche, si potrà procedere alla prenotazione del collaudo.
Per quanto riguarda i costi non è possibile determinare a priori la cifra esatta: dipende da diversi fattori tra cui il modello dell’auto e le tariffe per la manodopera. In generale il costo per la sostituzione delle bombole GPL può raggiungere le 500 euro, ma si tratta di una cifra potrebbe aumentare qualora si riveli necessario cambiare altre componenti.
Ci si può consolare pensando che il risparmio garantito dal GPL ammortizza le spese da sostenere. Il gas infatti costa molto meno rispetto alla benzina e solitamente è consentito circolare nei giorni di blocco del traffico imposti per limitare lo smog nelle città.
Quali sono le sanzioni per chi circola con bombola GPL scaduta
Non è consentito mettersi alla guida con un serbatoio vecchio o uno nuovo senza aver fatto il collaudo, in tal caso il diritto alla circolazione del veicolo è sospeso fino alla sostituzione della bombola dotata di targa che ne dimostri l’omologazione.
La multa prevista dal Codice della Strada in caso di mancato rispetto delle scadenze è pesante, e oltre alla sanzione pecuniaria si può aggiungere il fermo del veicolo.
Circolare con un serbatoio non a norma, infatti, mette a repentaglio l’incolumità delle persone (non solo il conducente), specialmente in caso di incidente stradale. Oltre i 10 anni, infatti, i costruttori non sono più in grado di assicurare un perfetto funzionamento delle elettrovalvole.
In caso di controlli da parte della polizia, la sanzione amministrativa può comportare il pagamento di 594 euro, cui potrebbero aggiungersi il ritiro della carta di circolazione e il fermo amministrativo del veicolo.