Curiosità

Come cambia la mobilità dopo il lockdown

Gli incentivi per l’acquisto delle biciclette e monopattini elettrici rimettono al centro la sicurezza stradale: automobilisti e pedoni devono prestare la massima attenzione, soprattutto ora che si stanno affermando nuove modalità di spostamenti urbani.

Il coronavirus e il lockdown, unitamente agli incentivi per la mobilità sostenibile, stanno cambiando le abitudini delle persone per strada durante gli spostamenti. Le regole sul distanziamento sociale e le necessarie cautele sui mezzi di trasporto pubblico potenzialmente affollati, spingono le persone a ripopolare le strade con le biciclette e i monopattini elettrici, oppure preferendo spostarsi a piedi. Un’inattesa svolta “green” nei comportamenti individuali, che tuttavia comporta la necessità di una maggiore attenzione da parte di tutti per poter garantire, anche in presenza di utenti inesperti e neofiti, la sicurezza stradale.

  • Una nuova cultura della mobilità urbana

Le persone si spostano diversamente, preferendo biciclette e monopattini

  • Cos’è il Bonus 2020

Le agevolazioni per chi acquista monopattini e biciclette elettriche

  • Chi può fare richiesta del rimborso e come ottenerlo

Il bonus non è erogabile a tutti, dipende dall’età e dalla grandezza della città

Una nuova cultura della mobilità urbana

Probabilmente siamo di fronte a una svolta nella mobilità urbana, anche culturale, che deve ulteriormente sensibilizzare gli automobilisti alla sicurezza stradale, prestando la massima attenzione in un contesto caratterizzato da piccoli mezzi, agili, silenziosi e “green”, oltre ai pedoni che, specialmente con la bella stagione estiva, privilegiano passeggiare.

La sicurezza stradale è un tema fondamentale, serve il massimo livello di allerta da parte di automobilisti, motociclisti, ciclisti ma anche dei pedoni che per evitare di incrociare persone sui marciapiedi timorosi dei contagi, spesso camminano in mezzo alla strada o attraversano improvvisamente fuori dalle strisce pedonali.

In tal senso, purtroppo, i primi dati disponibili non sono positivi: secondo l’Osservatorio Pedoni Asaps le vittime post lockdown sono già a livelli ante-pandemia, in alcuni casi le responsabilità sono state già accertate e riguardano autisti di veicoli, compresi i pirati, ma in altre si tratta di comportamenti poco attenti, con responsabilità dell’utente più debole della strada e con concorso di colpa.

Perciò nella “nuova normalità” va messa al centro la persona, la sua incolumità e il diritto a muoversi e usufruire in sicurezza degli spazi urbani. Abbiamo bisogno di strade più sicure, ed è necessario che tutti, in particolar modo nei contesti urbani al momento meno attrezzati ad ospitare queste nuove forme di mobilità, facciano la loro parte per garantire la sicurezza stradale.

L’Italia attualmente dispone di una rete di piste ciclabili, ciclovie e sentieri di oltre 90mila km. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto le regioni più attrezzate, ma siamo ancora lontani da paesi come Danimarca, Olanda e Svezia, i paesi europei con più km di piste.

Specialmente in questo scenario di mobilità diversificata, è sempre bene ribadire il divieto di usare il telefono cellulare alla guida: gli incidenti dovuti alle distrazioni da smartphone raggiungono punte del 20%, un dato preoccupante che ha messo in allarme già da tempo le autorità.

Con l’auspicata diffusione della micromobilità elettrica e delle biciclette, comprese quelle a pedalata assistita, gli automobilisti dovranno prestare la massima prudenza, specialmente ora che l’escursionismo e il cicloturismo saranno il trend dell’estate 2020. La vacanza in bicicletta permette il distanziamento sociale, svolgendo attività fisica all’aria aperta, favorendo così il turismo ecologico.

In questo contesto di evoluzione il Governo è intervenuto non solo per incentivare la mobilità smart, ma anche adottando nuove misure per la sicurezza stradale, per esempio con la “casa avanzata”: si tratta di una linea di arresto dedicata alle bici, in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto di tutti gli altri veicoli. Si tratta di uno spazio riservato alle biciclette in corrispondenza di un incrocio con semaforo, posto davanti alla linea di arresto dei veicoli a motore, che permette ai ciclisti di aspettare il verde in una posizione più visibile e poter svoltare per primi.

Inoltre è prevista la definizione di “corsia ciclabile” o bike-lane: la parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante una striscia bianca discontinua, idonea a permettere la circolazione delle bici nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo della bici.

Cos’è il Bonus 2020

Unitamente alla sicurezza, il Governo sta cercando di favorire la transizione ecologica incentivano la mobilità a basse emissioni per migliorare la qualità dell’aria, e affrontare il cambiamento climatico. Il contesto odierno è sempre più quello della smart mobility, caratterizzato dal noleggio auto on demand, car sharing, bike sharing, veicoli elettrici o senza autista e mobilità cooperativa.

Il recente Decreto Rilancio (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio) prevede il Bonus 2020 e favorisce la micromobilità urbana, stimolando l’acquisto di biciclette e monopattini elettrici, per ridurre la circolazione delle auto e le emissioni nocive.

Nello specifico il bonus prevede un contributo per l’acquisto di biciclette (anche a pedalata assistita) di monopattini, hoverboard e segway, o per l’utilizzo dei servizi di sharing mobility. Ancora non è erogabile in quanto siamo in attesa del decreto attuativo, e dell’applicazione web.

L’importo che si potrà ottenere è pari al 60% del prezzo di acquisto, con un massimo di 500 euro. I mezzi che possono beneficiare del bonus devono essere acquistati dal 4 maggio 2020, ed entro il 31 dicembre 2020.

Chi può fare richiesta del rimborso e come ottenerlo

Il bonus può essere richiesto solo dalle persone maggiorenni di età che risiedono nei capoluoghi di provincia, nei capoluoghi di regione o nelle città metropolitane. Anche chi vive nei comuni può richiederlo, ma solo a patto che il comune di residenza abbia un numero di abitanti superiore a 50.000. Per ottenerlo è necessario conservare la fattura della spesa sostenuta per l’acquisto, mentre non sarà sufficiente il semplice scontrino fiscale.

La procedura è semplice: bisognerà accedere all’apposita sezione sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (che verrà messo online entro sessanta giorni dalla pubblicazione del Decreto Rilancio sulla Gazzetta Ufficiale), registrarsi con le proprie credenziali con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), indicare il proprio codice Iban e fare richiesta del buono.

Per gli acquisti fatti dal 4 maggio, fino al giorno in cui sarà resa disponibile l’apposita applicazione web, occorre conservare la fattura. Successivamente sarà previsto lo sconto diretto da parte del fornitore sulla base di un buono digitale che si potrà scaricare dall’applicazione stessa.

Nel caso in cui non si voglia pagare per intero il valore della bicicletta o del monopattino, il Ministero dell’Ambiente ha predisposto un’alternativa oltre a quella di chiedere il rimborso post-acquisto. In questo caso non si tratta di un rimborso, ma di un bonus di spesa digitale, ossia un buono sconto che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web (ancora non disponibile), al momento dell’acquisto.

Si tratta di uno sconto diretto da parte del fornitore sulla base di un buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web, su cui sarà pubblicato l’elenco di tutti i negozianti aderenti all’iniziativa.

I buoni di spesa andranno utilizzati entro 30 giorni e spetterà agli interessati indicare sulla piattaforma digitale il mezzo o il servizio che intendono acquistare, e la piattaforma genererà il buono spesa elettronico da consegnare ai fornitori autorizzati.

Tuttavia i 120 milioni di euro a disposizione per quest’anno potrebbero esaurirsi rapidamente a causa dell’alto numero di domande, e la priorità nell’assegnazione dei fondi per i buoni da spendere verrà assegnata secondo l’ordine di arrivo delle domande sulla app.

 

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