È possibile intestare una polizza auto ad una persona diversa dal proprietario?
È possibile intestare l’assicurazione auto ad una persona che non coincide con il proprietario del mezzo? La risposta è sì, ma è opportuno valutare i rischi che questa clausola comporta per decidere se si tratta davvero di una soluzione vantaggiosa.
Sono tante le persone che si domandano se sia più vantaggioso intestare la polizza auto ad un’altra persona che non coincida con il proprietario. Spesso si è convinti che sia una mossa favorevole in ogni caso, ma in realtà non è sempre così e bisogna valutare le diverse situazioni e, soprattutto, ascoltare il parere e le regole della compagnia assicurativa di riferimento.
Scopriamo quali sono i rischi a cui si va incontro, quando conviene procedere con questo tipo di intestazione e cosa dice la legge in proposito.
Cosa si può ottenere con l’intestazione ad una persona diversa
Ecco i casi in cui conviene
Pro e contro di questa scelta
Scopri come risparmiare grazie alla classe di merito di un familiare
Tutti i casi previsti dalla legge
Attenzione al regolamento interno alla compagnia assicurativa
Perché intestare la polizza ad un’altra persona?
Assicurare la vettura a terzi è uno stratagemma per cercare il risparmio. La legge prevede la possibilità di intestare la polizza auto ad un’altra persona, ma è necessario capire in quali situazioni sia davvero lecito e soprattutto utile.
Ma chi sono le parti coinvolte?
- Il proprietario del veicolo, i cui dati sono registrati nel certificato di proprietà e regolarmente iscritti all’interno del PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. È lui che si occupa di pagare il bollo ed è titolare dell’attestato di rischio;
- L’intestatario dell’assicurazione auto, i cui dati sono indicati all’interno del contratto assicurativo e che è tenuto a pagare il premio.
Il contraente della polizza può decidere di intestare la macchina ad altri quando vuole ottenere una riduzione del premio assicurativo. Ad esempio, i casi più comuni riguardano padre e figlio neopatentato, che potrebbe in questo modo usufruire della classe di merito più favorevole.
Dal 2011 le regole sono più ferree e questo tipo di ragionamento può trarre in inganno e spingere molte persone ad intestare l’assicurazione ad altri, ma basandosi su considerazioni sbagliate.
Quando si decide di intestare l’assicurazione ad altri
I casi in cui si stipula l’assicurazione RC auto ad un’altra persona diversa dal proprietario del mezzo, sono in particolare due:
- L’appartenenza ad una classe di merito vantaggiosa;
- Avere la residenza in una regione dove non ci sono rischi per alcune categorie di conducenti auto.
I neopatentati e i conviventi sono i soggetti che potrebbero, dunque, usufruire di un certo risparmio se l’assicurazione non fosse intestata personalmente a loro. In effetti, fino a qualche anno fa il risparmio sarebbe stato notevole, ma oggi, con le nuove disposizioni della Cassazione, non è più così.
A partire dal 2011 è stato deciso che, anche se sussistono intestazioni diverse tra proprietario del veicolo e titolare dell’assicurazione, la compagnia è tenuta a considerare i dati anagrafici di chi ha la proprietà effettiva del mezzo.
Significa che un ragazzo che ha appena preso la patente e sta cominciando a guidare per la prima volta, se acquista un’auto può anche avere la polizza intestata al padre, ma il premio sarà comunque calcolato sulla base della sua classe di merito.
I rischi e i vantaggi dell’intestazione diversa
In base alla normativa, prima di procedere alla stipula di una polizza che prevede titolare e proprietario del mezzo differenti, è bene valutare gli svantaggi che tale procedimento comporta.
Il primo rischio è quello di non avere alcun tipo di risparmio. I parametri della persona che detiene l’effettivo possesso dell’auto determinano le tariffe e il contraente della polizza non ottiene alcuno sconto di merito, dovuto all’età o alla sua storia assicurativa presente nei documenti.
Un altro svantaggio riguarda il bonus/malus che in questi casi non può essere applicato. Infatti, tale classe si riferisce al proprietario e non al contraente, che può essere diverso con cadenza annuale.
Perché, dunque, decidere di intestare la polizza auto a terzi? È chiaro che gli svantaggi non sono da sottovalutare, ma c’è un aspetto favorevole che può incentivare un’intestazione di questo tipo.
L’unico vantaggio che si ottiene intestando l’assicurazione ad altri è quello di risparmiare sul pagamento del passaggio di proprietà.
Non ci sono altre ragioni per cui vale la pena adottare questo escamotage per pagare di meno: ecco perché sarebbe opportuno sapere cosa dice la legge in proposito e in caso cercare un risparmio alternativo avvalendosi della Legge Bersani.
Cosa prevede la Legge Bersani
La Legge Bersani può essere una valida alternativa per ottenere dei vantaggi in termine di costi. In vigore dal 2007, prevede che si possa ereditare la classe di merito, anche se si è neopatentati, a patto di appartenere allo stesso nucleo familiare e rispettare tutti gli altri requisiti.
Figlio o convivente non importa: questa normativa si può applicare verso chiunque, a patto che in famiglia si decida di acquistare una macchina o una moto, nuova o usata.
Il risparmio non indifferente che si ottiene non comporta rischi ed è assolutamente legale e conveniente.
Quando si può applicare la Legge Bersani
I vantaggi della Legge Bersani sono notevoli, ma bisogna rientrare in determinati parametri prima di usufruirne e per evitare la cessione dei diritti.
Oltre ad appartenere allo stesso nucleo familiare è necessario che si parli di due persone fisiche. La norma, infatti, non prevede agevolazioni per le società e le aziende.
I veicoli presi in considerazione devono essere dello stesso tipo. Se ad esempio si decide di trasferire la classe di merito da un’auto ad una moto, non è possibile avere diritto alle agevolazioni della Legge Bersani.
Infine, i mezzi devono entrare in famiglia per la prima volta. Non sono ammessi tentativi di truffa, come la vendita di un’auto già posseduta da un membro della famiglia solo per ricevere i vantaggi di una classe di merito più favorevole.
Ovviamente la polizza assicurativa deve essere valida e attiva al momento dell’acquisto del nuovo mezzo. È consigliabile pertanto controllare sempre la data di scadenza per evitare spiacevoli soprese.
Cosa succede in caso di incidente stradale durante la circolazione in città o all’estero? Se il sinistro è causato da auto e moto che hanno approfittato dei vantaggi della Legge Bersani, non ci sono penalizzazioni per il veicolo da cui si è eredita la classe di merito. L’assicurato, comunque, va incontro al numero di penalità previste dal mancato rispetto del Codice della Strada, sia nel territorio nazionale che oltre.
Il ruolo delle compagnie assicurative
È assolutamente legale, quindi, stare alla guida di un veicolo la cui polizza è intestata ad un’altra persona.
È però importante che i clienti si rivolgano alla propria agenzia assicurativa per richiedere sempre dei preventivi a titolo gratuito e delle delucidazioni in merito alle norme previste dal loro regolamento interno, portando con sé la documentazione relativa anche ai mezzi (libretto di circolazione, targa del veicolo e ogni documento relativo alla pratica).
In alcuni casi si applicano delle clausole specifiche relative al conducente e si considera solo la responsabilità civile delle parti coinvolte, in altri si considera l’identità del titolare della copertura assicurativa. L’assicurato deve preventivamente conoscere i rischi a cui va incontro.
Pertanto, i soggetti che vogliono stipulare un nuovo contratto di assicurazione o fare un rinnovo di quello precedente (per un periodo che va dai 6 mesi ad un anno) devono valutare bene se intestarlo ad un’altra persona o a loro stessi, approfondendo i rischi e i vantaggi per riuscire ad approfittare degli effettivi benefici consentiti dalla legge.