Guida alle tasse automobilistiche: le differenze tra le regioni
Le tasse automobilistiche seguono regole diverse in base alla regione di residenza. Ecco in cosa consistono, come pagarle e le sanzioni previste.
I proprietari delle autovetture devono rispettare precisi adempimenti che vanno ben oltre il rispetto del Codice della Strada. Alcuni obblighi riguardano il pagamento delle tasse automobilistiche, che hanno precise scadenze e variano da una regione all’altra.
Oltre al carburante e al premio assicurativo, la voce di spesa che incide di più sul portafogli del conducente è quella del bollo auto, la tassa più conosciuta legata all’uso delle autovetture. Vediamo in cosa consistono queste tasse, quali sono le differenze tra le varie regioni e come pagarle.
Ecco quali sono i tributi legati al possesso dell’auto
Come nasce questa tassa e chi è tenuto a pagarla
Scopri come cambia il bollo auto in base alla regione di residenza
Tutte le modalità per effettuare il pagamento online e offline
Sanzioni e interessi di mora previsti per i ritardatari
Cosa sono le tasse automobilistiche
Le tasse automobilistiche sono dei tributi da pagare alle regioni e posti a carico di tutti i cittadini che possiedono un’auto. Non importa che il veicolo sia posteggiato in garage oppure in un’area di sosta privata, infatti, anche se il mezzo non è marciante, il contribuente deve comunque effettuare il versamento.
Molti non lo sanno, ma non tutti i tributi vanno pagati direttamente allo Stato, ma sono piuttosto legati ad una porzione di territorio più ristretta, come le regioni o i comuni. Nel caso delle tasse automobilistiche, si tratta di tributi regionali, che vanno pagati secondo le modalità previste dalle leggi locali.
Queste tasse cambiano infatti da regione a regione ed è invitabile che anche gli importi da versare siano diversi in base al luogo di residenza. Del resto, ogni territorio ha le sue particolarità ed è naturale che anche le spese a carico dell’amministrazione pubblica regionale siano diverse.
Quando si parla di tasse automobilistiche, in genere, si fa riferimento a quel tributo che viene denominato bollo auto. In particolare, chi paga tramite bollettino postale si sarà accorto che si tratta di un versamento che vede la propria regione come destinatario.
La tassa regionale: che cos’è
Un tempo esisteva la tassa di circolazione, ma questo tributo ha poi cambiato la sua denominazione in tassa di possesso o tassa automobilistica regionale. Di fatto, si tratta sempre dello stesso tributo che noi conosciamo bene, e cioè il famoso bollo auto.
All’inizio, questa tassa era legata esclusivamente alla circolazione, ma oggi non è più così perché, anche se gli autoveicoli che non circolano su strada, i proprietari che non hanno delle esenzioni sono tenuti al pagamento del bollo entro la scadenza.
Visto che non si tratta di una tassa nazionale, dopo la riscossione questi tributi finiscono direttamente nelle casse regionali, in modo che ciascuna regione possa fornire una serie di servizi molto utili per tutta la cittadinanza.
Come abbiamo visto, è a tutti gli effetti una tassa di proprietà e le disposizioni di legge prevedono che il tributo sia pagato per ogni veicolo iscritto nel PRA (Pubblico Registro Automobilistico). La gestione della tassa regionale è infatti affidata dalle regioni alle delegazioni ACI territoriali.
I cittadini residenti che possiedono un’auto possono recarsi, quindi, presso lo sportello dell’ACI per ricevere supporto di tipo amministrativo. In base ai principi dell’amministrazione trasparente, è possibile trovare tutta la documentazione anche online sul sito web dell’ACI. Chi vuole comunicare con gli uffici senza passare dall’URP, può inviare anche un’email alla PEC dell’ente.
Il calcolo del bollo auto avviene in modo automatico e sulla base del tariffario delle varie regioni, che come abbiamo visto non è fisso, ma varia da una regione all’altra. Tra l’altro, esistono degli strumenti telematici molto efficienti che permettono di calcolare l’importo da pagare con pochi clic.
Sul sito web dell’ACI basterà specificare il tipo di pagamento (ad esempio, prima immatricolazione o rinnovo del pagamento), la regione di residenza, il tipo di veicolo e la targa. Questi dati sono sufficienti per calcolare la somma da pagare, comprensiva dell’importo addizionale per gli eventuali interessi di mora e la relativa scadenza.
Differenze tra le regioni
L’importo da pagare è determinato da diversi fattori e uno di questo è proprio la regione di residenza del contribuente. Gli altri elementi che concorrono alla determinazione della somma da versare sono la potenza del veicolo indicata nel libretto di circolazione e la classe di appartenenza.
Visto che si tratta di una tassa regionale, le eventuali esenzioni sono gestite a livello locale, pertanto, bisogna sempre fare riferimento agli uffici territoriali dell’ACI. Alcune agevolazioni riguardano le auto elettriche o ibride che non producono emissioni di CO2, altre ancora sono invece legate alle esigenze dei disabili, che in qualche caso sono esentati dal pagamento.
Sono previste delle esenzioni fino al 50% anche per i veicoli storici che sono immatricolate da oltre 20 anni e hanno un particolare interesse storico.
Nella maggior parte dei casi sono le stesse regioni ad occuparsi della riscossione della tassa, ma per alcune regioni a statuto speciale è invece l’Agenzia delle Entrate ad avere l’incarico relativo alla riscossione e all’accertamento in caso di mancato pagamento.
Modalità di pagamento
Sebbene spesso la riscossione della tassa sia gestita in maniera autonoma da parte delle singole regioni, è prevista una certa uniformità su tutto il territorio nazionale in relazione alle modalità di pagamento.
I contribuenti che scelgono il pagamento online, possono utilizzare il sito web dell’ACI, ma in qualche caso possono procedere al pagamento telematico anche tramite i servizi di home banking offerti dalla propria banca o i servizi online di Poste Italiane.
I più tradizionalisti pagheranno, invece, attraverso il classico bollettino postale, ma in alternativa possono recarsi presso gli sportelli dell’ACI e le agenzie che si occupano di disbrigo pratiche automobilistiche. Inoltre, si può pagare anche presso le tabaccherie abilitate oppure gli sportelli bancomat.
Le sanzioni per il mancato pagamento
Per evitare di incorrere in sanzioni, la tassa automobilistica regionale va pagata entro la scadenza, ossia entro il mese successivo a quello della scadenza. In caso di prima immatricolazione il pagamento va effettuato entro 12 mesi dal rilascio del libretto di circolazione.
In caso di mancato pagamento entro i termini previsti, sarà necessario pagare una sanzione commisurata al ritardo e gli interessi di mora, che nel tempo vanno ad aumentare progressivamente.
L’ipotesi più grave si presenta nel caso in cui il contribuente lasci passare oltre un anno dalla scadenza. In questo caso il Decreto n.98 del 7 ottobre 2011 prevede una sanzione pari al 30% dell’importo inizialmente dovuto, a cui si aggiungono anche gli interessi di mora pari all’1% per ogni semestre di ritardo.
Pagare il bollo auto l’anno successivo rispetto alla scadenza fa lievitare l’importo in modo esponenziale e diventa, perciò, molto importante tenere a mente la scadenza e fare il versamento nei tempi previsti.
Le sanzioni sono, invece, ridotte in caso di ravvedimento operoso, che si applica quando il pagamento viene effettuato entro 14 giorni dalla scadenza. In questo caso non è prevista alcuna sanzione, ma solo gli interessi di mora pari all’1% per ogni giorno di ritardo.