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Revisione auto e proroga: tutte le novità del 2022

La manutenzione è obbligatoria per viaggiare in sicurezza con mezzi efficienti, ma la pandemia ha modificato le scadenze.

La revisione auto è una delle scadenze più importanti per gli automobilisti ed è l’unico controllo che certifica, in modo ufficiale, i requisiti di sicurezza ed efficienza necessari per poter circolare senza rischi: vediamo perché è così importante circolare con un’automobile revisionata.


L’ultima proroga è scaduta il 30 aprile 2022

Il primo controllo deve essere realizzato dopo 4 anni, ma dipende dal peso del veicolo

Per i trasgressori multe fino a 7mila euro, più il fermo amministrativo del veicolo

Un documento per opporsi alle truffe sul chilometraggio

Revisione auto: le scadenze

A seguito dell’emergenza sanitaria, il governo italiano ha recepito il regolamento UE 2021/267 del 16 febbraio 2021 prorogando di 10 mesi le varie scadenze della revisione di automobili, autobus, autocarri, trattori stradali e rimorchi e semirimorchi dal peso superiore a 3,5 tonnellate, e del relativo certificato. Il 30 aprile 2022 però è scaduta anche l’ultima proroga per coloro che dovevano effettuare la revisione dal 1° giugno 2021 al 30 giugno 2021. Perciò se ancora non lo avete fatto, mettete in sicurezza il vostro veicolo e evitate sanzioni.

Quando fare la revisione

La revisione dell’auto è obbligatoria e va fatta presso officine meccaniche autorizzate, in cui vengono eseguiti una serie di accertamenti sulla sicurezza del mezzo. Il controllo iniziale deve essere realizzato dopo 4 anni dalla data di immatricolazione della vettura, dopodiché è necessario sottoporre l’auto alla verifica ogni 2 anni.

La prima revisione dell’auto nuova va fatta entro l’ultimo giorno utile del mese del quarto anno, ma non tutti i veicoli sono soggetti alla stessa periodicità: la revisione iniziale dopo 4 anni con rinnovo ogni 48 mesi si applica agli autoveicoli con stazza fino a 35 quintali, compresi i mezzi adibiti al trasporto di cose e merci, ad uso speciale e gli autocaravan. Vi rientrano anche i ciclomotori e i motocicli immatricolati dopo il 2003.

Altri veicoli invece devono sottoporsi alla prima revisione, e a quelle successive, ogni anno, ossia gli autoveicoli con massa superiore i 35 quintali, i taxi, le autoambulanze, le vetture atipiche e le auto a noleggio con conducente (NCC).

I controlli riguardano in particolar modo alcune parti della vettura:

  • il sistema frenante;
  • la fluidità dello sterzo;
  • l’efficienza dell’impianto elettrico;
  • l’usura di pneumatici e sospensioni;
  • la rumorosità e le emissioni che fuoriescono dallo scarico;
  • la visibilità assicurata da vetri, specchietti e lavavetri;
  • lo stato del telaio e della carrozzeria;
  • il corretto funzionamento degli equipaggiamenti omologati, come ad esempio le cinture di sicurezza.

Le sanzioni per chi non è in regola

Circolare con un veicolo non revisionato, oltre ad essere pericoloso, comporta anche delle sanzioni onerose: l’articolo 80 del Codice della Strada stabilisce, infatti, che chiunque circoli con un veicolo che non abbia sostenuto o superato la prescritta verifica di legge è sottoposto a una sanzione amministrativa che va da 169,00 fino a 680,00 euro. Una multa che può raddoppiare in caso di revisione omessa per più di una volta. In tali casi, l’organo accertatore annota sul documento di circolazione che il veicolo è sospeso dalla circolazione fino all’effettuazione della revisione.

Nel caso in cui si circoli con un veicolo sospeso dalla circolazione in attesa dell’esito della revisione, la cifra da pagare diventa altissima e verrà addebitato il pagamento di una somma compresa tra i 1.959,00 e i 7.837,00 euro.

Ma non è tutto, infatti ne consegue il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni, e in caso di reiterazione si applica l’ulteriore sanzione accessoria della confisca.

Se invece ci si rende responsabili della presentazione di una revisione falsificata agli operatori di polizia, si è soggetti a una multa da 430,00 a 1.731,00 euro, con ritiro del libretto di circolazione. Attenti, dunque a non fallire le scadenze.

Il certificato di revisione

Dal 2018 i centri di revisione e le officine autorizzate sono tenute a rilasciare un certificato di revisione, per contrastare le truffe che si basano sul chilometraggio delle auto usate in vendita.

Il certificato deve riportare i dati identificativi del veicolo e in particolar modo la targa del mezzo, la sua categoria, il numero di telaio, i chilometri al momento della revisione, data, luogo e la denominazione del centro che ha effettuato i controlli. Poi ci sono le informazioni relative all’esito della revisione e la scadenza successiva.

L’obiettivo del rilascio del certificato è di porre fine alle frodi legate alla manomissione del contachilometri, perché i dati contenuti nel documento sono trasmessi al Ministero dei Trasporti. Sul Portale dell’Automobilista sarà possibile consultare il dato relativo al chilometraggio delle auto e dei motoveicoli, che è quindi pubblico e non modificabile.

Al termine della revisione, il conducente potrà conoscerne l’esito e in caso positivo verrà applicata un’etichetta sulla carta di circolazione con su scritto “regolare”.

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