Auto incidentata: cosa fare quando l’assicurazione non copre il danno
Anche se molti assicurati non lo sanno, la polizza auto non copre tutti danni subiti dal veicolo. Le ipotesi che possono escludere o limitare la copertura assicurativa sono diverse: scopriamo insieme quali sono e cosa si può fare in questi casi.
Quando stipuliamo una polizza RC auto siamo convinti che in caso di incidente tutti i danni saranno liquidati dall’assicurazione, ma in alcuni casi la compagnia assicurativa non è tenuta a risarcire il danno.
Per evitare sorprese, è buona abitudine leggere con attenzione il contratto prima di firmarlo, così da conoscere i danni che sono coperti e quelli che rimangono a nostro carico.
La procedura da seguire passo passo
Quanto si deve aspettare per ottenere il risarcimento
Tutte le ipotesi che limitano la copertura assicurativa
Ecco i casi in cui la copertura è esclusa
Come fare richiesta di risarcimento danni
La procedura di risarcimento danni in seguito ad un sinistro stradale va avviata se si pensa di avere ragione, anche se solo in parte. In caso contrario non sarà dovuto nessun risarcimento ed è probabile che sarà la stessa compagnia a dover risarcire il danno alla controparte.
Da quando è stata introdotta la procedura di risarcimento diretto, la pratica è diventata più facile e veloce, perché il conducente presenta la richiesta di risarcimento danni alla propria compagnia assicurativa e non a quella della controparte.
Bisogna tenere a mente che il risarcimento diretto è soggetto ad alcuni vincoli, per esempio è possibile solo se le macchine convolte nell’incidente stradale sono solo due, in caso contrario bisognerà rivolgersi all’altra compagnia assicurativa.
Per la denuncia di sinistro si può utilizzare il modulo di constatazione amichevole (CAI/CID). Qui sono già presenti i vari campi da compilare, in modo da fornire all’agenzia tutti i dati necessari.
Nel modulo bisogna indicare i dettagli che riguardano il sinistro, come il luogo, la data, l’ora e le informazioni relative alla propria auto. Bisogna anche indicare se è stato necessario l’intervento della polizia stradale o di altre autorità e, se possibile, allegare la dichiarazione dei testimoni che hanno assistito all’incidente stradale.
Nel caso in cui ai danni al veicolo si aggiungono anche eventuali lesioni al conducente o ai passeggeri, è necessario fornire tutta la documentazione necessaria per ottenere il relativo indennizzo, come il verbale del pronto soccorso, i dati del danneggiato e l’eventuale consulenza di parte del medito legale.
Le tempistiche del risarcimento danni
Per ottenere un risarcimento, anche se parziale, il conducente che ha presentato la richiesta alla propria compagnia, dovrà attendere i tempi tecnici per la verifica della responsabilità del sinistro. La compagnia assicurativa nominerà un perito che farà tutti i controlli del caso e la perizia.
Queste verifiche sono necessarie per capire chi è il responsabile del sinistro. La compagnia comunicherà l’esito della procedura e l’offerta di risarcimento dopo soli 30 giorni, ma unicamente nel caso in cui il modulo di constatazione amichevole sia stato firmato da entrambi i conducenti.
Firmare il modulo non è obbligatorio per la controparte e in mancanza della doppia firma i tempi per definire chi ha torto si allungano e possono arrivare a 60 giorni. L’attesa si prolunga fino a 90 giorni solo nel caso in cui sia stata presentata anche una richiesta di risarcimento per infortuni alle persone.
In caso di distruzione del veicolo in seguito a incidente, il risarcimento sarà pari al valore commerciale del veicolo. È importante tenere in considerazione che il valore del veicolo è valutato prendendo in considerazione la sua età e lo stato di manutenzione.
Quando è previsto il rimborso parziale
A volte sono le stesse clausole del contratto a escludere la copertura assicurativa completa. Vediamo allora in quali ipotesi la polizza assicurativa prevede l liquidazione parziale del danno.
Il prezzo della polizza auto di base non comprende, ad esempio, i danni che si verificano in seguito all’uscita di strada. La vettura incidentata in queste condizioni riceve copertura assicurativa solo in caso di polizza kasko, una garanzia accessoria non inclusa nella polizza tradizionale.
Le riparazioni presso la carrozzeria e l’officina meccanica saranno quindi interamente a carico dell’assicurato. Anche in questo caso sarà comunque possibile usufruire dell’assistenza stradale offerta dalla compagnia.
Un’ipotesi molto simile riguarda il danneggiamento dei cristalli della macchina, che può verificarsi in caso di furto quando l’auto è parcheggiata o anche in caso di sinistro. Il risarcimento del danno anche in questa ipotesi è previsto solo se è stata sottoscritta una polizza cristalli, che è una delle garanzie accessorie più richieste.
Il rimborso può essere parziale anche in caso di franchigia, un importo fisso che rimane a carico dei clienti in caso di incidente. Si possono verificare situazioni diverse a seconda se la franchigia prevista sia assoluta o relativa.
La franchigia assoluta prevede che l’importo prefissato sia sempre a carico dell’assicurato anche se è lui ad avere la responsabilità del sinistro. Se la franchigia è di 300€ e il danno è pari a 500€, l’assicurazione provvederà solo al pagamento di 200€ a titolo di risarcimento.
La franchigia relativa prevede che solo gli importi superiori alla franchigia siano a carico della compagnia assicurativa, mentre quelli pari o inferiori all’importo prefissato per la franchigia rimarranno a carico del conducente.
La previsione di una franchigia va valutata molto bene, perché è vero che fa abbassare il premio assicurativo da pagare, ma potrebbe costare molto di più all’assicurato.
Quando l’assicurazione non copre il danno
Il contratto di assicurazione può escludere totalmente il rimborso quando prevede una clausola di esclusione, che elenca tutte le ipotesi in cui il risarcimento non è previsto. Per valutare se accettare o meno una simile clausola, il cliente deve leggere con molta attenzione tutte le condizioni.
La copertura totale del danno può essere esclusa anche in presenza di un diritto di rivalsa. Se ad esempio gli incidenti si verificano quando i conducenti sono senza patente o stanno guidando sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, il risarcimento è escluso in presenza del relativo diritto di rivalsa.
Quando è previsto il diritto di rivalsa, in caso di danni all’autovettura, le spese saranno interamente a carico dell’automobilista.
Oltre alle sanzioni previste dalla legge, l’incidente provocato dall’assicurato sarà registrato nell’attestato di rischio e comporterà un adeguamento della classe di merito.
Il diritto di rivalsa rappresenta una forma di tutela per le stesse compagnie assicurative da comportamenti non conformi alle regole della strada, ma al tempo stesso è un modo per spingere i conducenti ad essere più prudenti e rispettosi del Codice.