Chi guida in stato di ebbrezza rischia l’arresto?
La guida in stato di ebbrezza è punita severamente e in qualche caso il conducente rischia l’arresto e deve affrontare un processo penale. Ecco nel dettaglio quali sono le sanzioni e cosa si può fare per evitarle, anche dopo la condanna
Il Codice della Strada prevede sanzioni molto severe e anche l’arresto in caso di guida in stato di ebbrezza. La sicurezza sulle strade è infatti una delle principali priorità del legislatore, che nelle ipotesi più gravi considera questo comportamento un vero e proprio reato. Chi guida dopo aver bevuto rischia multe salate, il sequestro del mezzo e a volte anche il carcere.
Ecco come funziona il sistema sanzionatorio per chi beve alcolici prima della guida
Il più basso tasso alcolemico che è sanzionato dal legislatore
Scopri quando si rischia l’arresto
Arresto, multe, ritiro della patente e confisca del mezzo: ecco quando vengono applicati
Tutte le situazioni che peggiorano la posizione del guidatore
Le categorie di automobilisti che non possono mai bere alcolici prima di guidare
Cosa fare e non fare per limitare i danni legati alla guida in stato di ebbrezza
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Le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza
Le sanzioni previste per chi si mette alla guida dopo aver consumato alcolici, diventano sempre più gravi con l’aumentare del tasso alcolemico rilevato. Quando il livello di alcool nel sangue è molto alto, l’automobilista imprudente rischia anche l’arresto.
Nelle ipotesi più gravi, infatti, la guida in stato di ebbrezza è considerata reato e il conducente deve affrontare un procedimento penale in tribunale.
Alle conseguenze di carattere penale e amministrativo si aggiungono anche quelle che riguardano l’assicurazione. Infatti, in caso di incidente stradale dovuto alla guida in stato di ebbrezza, le compagnie spesso esercitano il diritto di rivalsa e chiedono al contraente il rimborso di quanto versato a titolo di risarcimento.
Le norme di riferimento che vietano e sanzionano questo comportamento alla guida sono gli articoli 186 e 186 bis. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste il trattamento sanzionatorio e cosa può fare il guidatore per difendersi.
Guida in stato di ebbrezza: le sanzioni per le ipotesi più lievi
Guidare in stato di ebbrezza è sempre un comportamento che ogni automobilista dovrebbe evitare. Per scoraggiare questa abitudine, molto diffusa soprattutto tra i giovani, la legge prevede che il limite oltre il quale scattano le sanzioni, non sia molto alto. Infatti a volte basta anche un bicchiere di birra per superare la soglia consentita.
Quando il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, è prevista una multa da 532 a 2.127€ e la sospensione della patente di guida da 3 a 6 mesi. Si tratta solo dell’ipotesi meno grave, eppure la sanzione amministrativa è tutt’altro che lieve e a questa si aggiunge anche l’impossibilità di guidare veicoli per diversi mesi.
Quando la guida in stato di ebbrezza diventa reato
All’aumentare del tasso alcolemico, le sanzioni si inaspriscono ancora di più e la guida in stato di ebbrezza diventa reato.
Questo accade quando il livello di alcool nel sangue è compreso tra 0,5 e 1,5 grammi per litro. In questo caso il comportamento del guidatore è punito con una multa da 800 a 3.200€, con l’arresto fino a un massimo di 6 mesi e con la sospensione della patente da 6 mesi a un anno.
Questa ipotesi è sanzionata quindi con 3 pene, che obbligano il conducente a fare i conti con le proprie responsabilità.
Le sanzioni più severe per la guida in stato di ebbrezza
Le norme che sanzionano in maniera più grave la guida in stato di ebbrezza, si applicano quando viene rilevato un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro.
È prevista una sanzione pecuniaria da 1.500 a 6.000€, l’arresto da un minimo di 6 mesi a un massimo di un anno e la pena accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 2 anni.
Anche in questo caso la guida in stato di ebbrezza costituisce reato e il conducente rischia la pena dell’arresto. Con un tasso alcolemico così alto la percezione del pericolo risulta alterata, i riflessi rallentano e il guidatore perde lucidità.
Non è un caso che la guida in stato di ebbrezza sia spesso accompagnata da una violazione che riguarda il superamento dei limiti di velocità.
Quando il trasgressore è alla guida di una moto, un’auto o un altro veicolo, non solo rischia di causare lesioni più o meno gravi, ma mette a repentaglio la sua stessa vita, oltre a quella degli altri utenti della strada.
Le circostanze aggravanti nella guida in stato di ebbrezza
In presenza di alcune circostanze aggravanti la posizione del guidatore e le sanzioni possono essere anche peggiori. Se ad esempio il mezzo appartiene ad una persona estranea ai fatti, il periodo di sospensione della patente raddoppia.
Anche la recidiva è un’importante aggravante e chi commette un reato dello stesso tipo negli ultimi 2 anni, viene punito con la revoca della patente.
Se l’automobilista che guida in stato di ebbrezza ha provocato un incidente stradale, il giudice può disporre il sequestro dell’auto. In caso di condanna il sequestro può essere convertito nella confisca del veicolo, che diventa quindi dello Stato. La confisca non è prevista, invece, se il mezzo appartiene ad una persona estranea ai fatti.
Chi provoca un incidente a causa di un tasso alcolemico superiore al limite consentito, va incontro anche ad altre conseguenze, perché le sanzioni sono raddoppiate ed è previsto il fermo amministrativo per 180 giorni. In questi casi può trovare applicazione anche il nuovo art. 589 bis del codice penale, che disciplina il reato di omicidio stradale.
Il divieto assoluto di consumare alcolici prima della guida
Gli automobilisti, per poter mettersi alla guida senza pericoli e senza violare la severa normativa, devono rimanere al di sotto dei limiti previsti per il tasso alcolemico, quindi di fatto non devono bere prima di mettersi al volante oppure devono limitare il consumo di bevande alcoliche.
Per alcuni conducenti, invece, è previsto il divieto assoluto di guidare dopo il consumo di alcool. I guidatori interessati da questa restrizione sono:
- I conducenti che hanno meno di 21 anni;
- Chi ha conseguito la patente di guida da meno di 3 anni;
- I guidatori professionali che si occupano di trasporto di cose o persone (come gli autotrasportatori o i taxisti);
- Tutti i conducenti che guidano mezzi pesanti, autobus e mezzi adibiti al trasporto di persone con più di 8 posti disponibili.
Se questi soggetti ai controlli vengono trovati con un tasso alcolemico maggiore di zero, devono pagare una sanzione pecuniaria e perdono 5 punti della patente.
I conducenti di mezzi pesanti con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, si vedono revocata anche la patente, mentre tutti gli altri guidatori per cui vige il divieto assoluto, rischiano il ritiro della patente solo in caso di recidiva a distanza di almeno 3 anni.
Se si tratta invece di un minorenne con un tasso alcolemico superiore a zero, non potrà conseguire la patente di guida prima di 19 o 21 anni, a seconda che il tasso sia più basso o più alto di 0,5 grammi per litro.
Come evitare l’arresto e le altre sanzioni
Per prevenire questi reati, gli agenti di polizia fanno dei regolari controlli con l’aiuto dell’etilometro. L’alcol test permette di misurare il tasso alcolemico e chi risulta positivo, viene sottoposto ad ulteriori esami, che possono rilevare anche l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte del guidatore.
Chi è ubriaco o ha assunto droghe e viene fermato dalla forza pubblica, a volte rifiuta di sottoporsi alla prova dell’etilometro, ma è un comportamento controproducente. Questo rifiuto è punito con le stesse sanzioni previste per il tasso alcolemico più alto.
Nel caso in cui sia fermato per le rilevazioni con l’etilometro, il conducente può comunque farsi assistere da un legale, che saprà consigliarlo nel migliore dei modi.
Anche chi non riesce ad evitare una sentenza di condanna, può in ogni caso proporre ricorso al TAR, al giudice di pace o al Ministero dell’Interno.
Alcool e guida: i rischi sono spesso sottovalutati
In Italia il consumo di alcool è inferiore che nel resto dell’Europa, ma se si prendono in considerazione le statistiche degli incidenti stradali associati al consumo di bevande alcoliche, i dati sono in linea con la media europea.
Lo stretto legame tra tasso alcolemico e incidenti è un dato di fatto e viene naturale domandarsi perché questa cattiva abitudine sia ancora così radicata, pur essendo ormai noti i pericoli e le sanzioni che si rischiano.
Questa domanda trova risposta grazie ad un sondaggio condotto dall’Ania (Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici): il 64% degli intervistati ritiene che chi guida da ubriaco non corre alcun rischio né per la propria sicurezza né quella altrui.
Gli automobilisti, soprattutto quelli più giovani, sottovalutano quindi i rischi legati alla guida in stato di ebbrezza, ma la stesa Ania spera che con l’introduzione del reato di omicidio stradale le cose possano cambiare e si possa finalmente mettere fine all’abitudine di associare alcool e motori.