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Sicurezza stradale: l’obiettivo della Dichiarazione di Marrakech è ridurre del 50% le vittime entro il 2030

La quarta edizione della Conferenza Ministeriale Globale sulla Sicurezza Stradale, tenutasi a Marrakech con il tema “Impegnarsi per la Vita”, ribadisce l’urgenza di accelerare le azioni per raggiungere l’obiettivo delle Nazioni Unite e riconosce la sicurezza stradale come una priorità urgente in ambito sanitario e di sviluppo.

Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte tra i 5 e i 29 anni e rappresentano un costo pari al 3% del PIL globale. Una problematica sociale e sanitaria di proporzioni enormi, una strage silenziosa che colpisce soprattutto i Paesi a basso e medio reddito, dove si registra il 90% dei decessi. Secondo l’OMS, l’Africa ha un tasso di mortalità stradale fino a 19 morti ogni 100.000 abitanti, contro i 7 dell’Europa.

Per affrontare questa emergenza, Marrakech ha ospitato la IV Conferenza Ministeriale Globale sulla Sicurezza Stradale, al termine della quale è stata adottata la Dichiarazione di Marrakech. Il documento, sottoscritto da oltre 100 delegazioni – tra cui quella italiana – rinnova l’impegno a ridurre del 50% il numero di vittime di incidenti stradali entro il 2030. Durante il meeting è stata riaffermata un’esigenza cruciale: il contrasto agli incidenti stradali richiede un approccio integrato e multisettoriale, che promuova la collaborazione tra vari ministeri e istituzioni. Solo un coordinamento ampio tra le autorità competenti può affrontare in modo efficace i molteplici fattori che influenzano la sicurezza sulle strade.

  • Un’alleanza tra governi e società civile per la sicurezza
    Gli incidenti stradali causano ogni anno 1,2 milioni di morti e 50 milioni di feriti
  • La delegazione italiana in Marocco, col nuovo Codice della Strada
    1,6 miliardi di euro investiti l’anno scorso nella manutenzione e nella sicurezza stradale

Un’alleanza tra governi e società civile per la sicurezza

La Dichiarazione di Marrakech riafferma l’urgenza di ridurre il numero di vittime della strada e riconosce l’importanza delle precedenti dichiarazioni di Mosca, Brasilia e Stoccolma. Un’attenzione particolare è stata riservata all’Africa, la regione con il più alto tasso di mortalità stradale a livello globale, dove si registra il 24% delle vittime mondiali, nonostante il continente possieda solo il 4% dei veicoli immatricolati.

Secondo l’OMS, gli incidenti stradali causano ogni anno 1,2 milioni di morti e 50 milioni di feriti, con un impatto economico che può raggiungere il 5% del PIL di molti Paesi. Tuttavia, la sicurezza stradale nei Paesi in via di sviluppo continua a essere gravemente sottofinanziata, ostacolando l’effettiva attuazione delle strategie nazionali esistenti.

Dal 2010 al 2021 il numero di vittime globali è sceso solo del 5%, ben lontano dall’obiettivo ONU di dimezzare morti e feriti entro il 2020. Solo 10 Paesi hanno raggiunto questo traguardo, mentre 35 nazioni hanno ottenuto riduzioni comprese tra il 30% e il 49%. La dichiarazione invita quindi a proseguire le azioni fino al 2030, investendo in misure concrete ed efficaci.

Tra le sfide emergenti, il documento evidenzia l’aumento di decessi tra pedoni, ciclisti e utenti di micromobilità, ribadendo che la sicurezza stradale non può essere compromessa da vincoli economici o di tempo. Il testo sottolinea l’importanza di un approccio multisettoriale, coinvolgendo governi, società civile, università e settore privato. Inoltre, viene sollecitato il supporto delle banche di sviluppo multilaterali per finanziare programmi mirati.

La delegazione italiana in Marocco, col nuovo Codice della Strada

L’Italia ha partecipato attivamente alla conferenza, presentando le novità del nuovo Codice della Strada, che in soli due mesi ha portato a una riduzione del 22,1% degli incidenti mortali. Nel Padiglione Italia, rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Anas, Aiscat, il Politecnico di Milano e la Polizia di Stato hanno illustrato strategie e investimenti per migliorare la sicurezza stradale.

Anas, società del Gruppo FS, ha ribadito il suo impegno nel migliorare la sicurezza delle infrastrutture stradali. Nel 2024, sono stati investiti oltre 1,6 miliardi di euro nella manutenzione programmata e nella sicurezza stradale, con l’obiettivo di ridurre del 50% le vittime di incidenti entro il 2030, in linea con le direttive delle Nazioni Unite.

La Dichiarazione di Marrakech rappresenta una roadmap fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del Decennio di Azione per la Sicurezza Stradale, sottolineando l’importanza di un impegno globale e coordinato per salvare vite sulle strade.

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