Multa ingiusta? Ecco come difendersi
Ogni violazione del Codice della Strada accertata porta alla notifica di una multa, ovvero di una sanzione amministrativa che comporta il pagamento di una certa somma di denaro. Se si ritiene di aver subito una multa ingiusta, le vie per difendersi sono due: una passa per il Prefetto, l’altra per il Giudice di Pace. Entrambe prevedono tempi e costi diversificati. Prima di agire, è opportuno verificare se sussistono le condizioni per avviare una contestazione della multa. Tuttavia, se la notifica non arriva entro i tempi giusti, non vanno pagate e può capitare che le multe vadano in prescrizione, consentendo al trasgressore di non pagare per decorrenza dei termini.
Quando si può contestare la multa?
Una multa può risultare ingiusta, e dunque contestabile, nei seguenti casi:
- quando si assiste alla consegna di un doppio verbale relativo alla stessa infrazione;
- quando i dispositivi elettronici che hanno rilevato l’infrazione non risultano omologati;
- quando si riceve nuovamente il verbale nonostante si sia già pagato;
- quando lo stesso viene presentato al vecchio proprietario;
- quando viene notificato oltre i 90 giorni di tempo dalla data di accertamento (che diventano 150 se si risiede all’estero).
Multa ingiusta, il ricorso al Prefetto
Si può ricorrere al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica della sanzione. Il ricorso, gratuito, va presentato tramite raccomandata con avviso di ricevimento e deve contenere in allegato ogni documento ritenuto utile e opportuno a far valere le proprie ragioni. Il Prefetto avrà 120 giorni dalla notifica del ricorso per accogliere la richiesta o rigettarla.
Se procederà respingendo il ricorso, il ricorrente sarà tenuto al pagamento entro il termine di 30 giorni. Qualora il Prefetto non notificasse nulla, il ricorso si riterrà invece accettato (principio del silenzio assenso) senza alcun altro onere da parte del ricorrente.
Multa ingiusta, il ricorso al Giudice di Pace
L’alternativa al Prefetto è il Giudice di Pace ma in questo caso vanno sostenuti dei costi: 43 euro di base più una marca da bollo da 27 euro per sanzioni di importo non superiore a 1.100 euro. Anche qui il ricorso può essere inviato tramite raccomandata che va indirizzata alla Cancelleria del Giudice competente per territorio. Lo stesso deciderà poi se accettare o rigettare la richiesta: in questo secondo caso il Giudice di Pace stabilirà l’importo della sanzione imponendo il pagamento della stessa entro i 30 giorni successivi alla notifica.