Viaggiare in sicurezza

Distanza di sicurezza: come si calcola?

È possibile calcolare la distanza di sicurezza senza perdersi in complicate formule matematiche? Ecco come fare ed essere in regola con la normativa.

Evitare un tamponamento non è sempre facile, perché a volte basta una piccola distrazione o una frenata improvvisa dei veicoli che ci precedono. L’unica maniera per prevenire la collisione con i mezzi che si trovano davanti al nostro è quello di rispettare la distanza di sicurezza minima.

Tra tutte le norme stradali di riferimento in tema di sicurezza, è senza dubbio una delle più difficili da rispettare, perché il calcolo della distanza non è così immediato come si potrebbe pensare. Le variabili in gioco sono moltissime, dallo stato di manutenzione del veicolo ai riflessi dell’automobilista fino alle condizioni atmosferiche.

Cerchiamo quindi di capire come misurare la distanza di sicurezza, perché è così importante e quali sono i fattori che più incidono nel calcolo.

Una semplice formula e tante indicazioni pratiche

I pericoli che si corrono e le sanzioni previste

Copri in che modo le condizioni meteo incidono sulla distanza di sicurezza

Ecco le indicazioni da seguire per la distanza di sicurezza in città

I suggerimenti da mettere subito in pratica per evitare pericoli


Come si calcola la distanza minima di sicurezza tra due veicoli

L’art. 149 del Codice della Strada offre al conducente delle informazioni di carattere generale per calcolare la distanza di sicurezza minima. Rispetto al veicolo che precede, bisogna mantenere una distanza tale da consentire l’arresto tempestivo del veicolo, in modo da evitare il tamponamento.

La legge in Italia non fornisce alcuna formula precisa da applicare, anche perché effettuare il calcolo durante la guida sarebbe un’attività estremamente difficile per il conducente del mezzo.

Come fare allora a sapere la distanza da rispettare senza delle regole precise? In linea di massima possiamo dire che la distanza minima non è sempre uguale e varia soprattutto in funzione della velocità dei veicoli. I tempi di frenata sono direttamente proporzionali alla velocità del mezzo, quindi più aumenta la velocità e maggiore sarà la distanza da tenere rispetto alla vettura che si trova davanti alla nostra.

Per fare un calcolo approssimativo, è possibile dividere per 10 la velocità misurata in chilometri orari e poi elevare il numero ottenuto al quadrato. Chi ad esempio viaggia ad una velocità di 60 km/h deve mantenere una distanza di circa 36 metri.

Il risultato di questa formula rappresenta la misura dello spazio di arresto necessario per evitare l’impatto in caso di frenata del veicolo che ci precede e che si muove nella stessa direzione. Il valore ottenuto con questa formula va aumentato ulteriormente nel caso in cui il conducente non abbia degli ottimi riflessi, in caso di pioggia oppure quando le caratteristiche dell’asfalto non sono ottimali.

Perché è importante mantenere la distanza di sicurezza?

Il rispetto della distanza di sicurezza è una delle condizioni indispensabili per garantire una guida sicura, ma è un accorgimento che viene sottovalutato troppo spesso dagli automobilisti.

A volte basta mantenere i metri di distanza necessari dalla vettura o dalla moto che ci precede per evitare un incidente, che può avere delle conseguenze piuttosto serie non solo per il veicolo, ma anche per le persone che viaggiano al suo interno.

Il pericolo di incidenti e lesioni gravi è più alto soprattutto nelle strade a scorrimento veloce e nelle autostrade, dove la velocità è maggiore. Qui si corre anche il rischio di tamponamenti a catena, che coinvolgono diversi veicoli e rendono spesso necessario l’intervento e il soccorso da parte dei mezzi d’emergenza.

Un’altra buona ragione per rispettare la distanza di sicurezza è quella di evitare le sanzioni previste dalle norme stradali. I trasgressori rischiano multe da 39 a 159€ e la decurtazione di punti dalla patente. Nelle ipotesi più gravi, in cui il conducente ha provocato lesioni gravi a persone, si può arrivare anche a 1.596€ di multa a all’applicazione di sanzioni penali.

Condizioni atmosferiche: la distanza minima cambia?

Le condizioni meteo sono tra i fattori più importanti che suggeriscono di tenere una distanza di sicurezza superiore rispetto alla norma. Le ragioni di questa precauzione maggiore sono legate alla visibilità e allo stato dell’asfalto.

Gli automobilisti che hanno alle spalle alcuni anni di esperienza, sanno già che in presenza di pioggia e neve bisogna essere più prudenti. Oltre a camminare piano, in caso di condizioni atmosferiche avverse bisogna mantenere una distanza di sicurezza più elevata.

Quando piove o nevica, infatti, bisogna tenere conto che la visibilità si riduce e il conducente si accorge con alcuni secondi di ritardo dei rallentamenti e delle frenate dei veicoli che lo precedono. Un’altra ragione che impone una maggiore prudenza è la viscosità dell’asfalto.

Alcune strade in caso di pioggia diventano scivolose e quando si formano delle pozzanghere, si può verificare il fenomeno dell’aquaplaning. In questi casi le ruote perdono del tutto aderenza e anche in fase di frenata la vettura non rallenta, ma al contrario prende velocità.

In caso di nebbia o ghiaccio sull’asfalto, la situazione peggiora ulteriormente e la distanza di sicurezza dovrebbe aumentare di circa 4 volte.

E nel traffico?

Se è vero che i pericoli più gravi si corrono nelle autostrade e in presenza di avverse condizioni meteo, non bisogna sottovalutare la necessità di mantenere la distanza di sicurezza anche durante la marcia nel traffico cittadino. Non basta rispettare i limiti di velocità per evitare ogni rischio!

Aspettare in coda e percorrere pochi metri alla volta, non è piacevole per nessun automobilista ed è per questo che le distrazioni e i tamponamenti diventano più frequenti. Le collisioni in un luogo molto trafficato non hanno di certo conseguenze gravi, ma sono comunque uno di quei grattacapi che eviteremmo molto volentieri.

Nelle trafficate strade della città e lungo il percorso urbano da casa al posto di lavoro, si cammina spesso a bassa velocità, ma questa non è una buona scusa per mettere da parte la prudenza e dimenticare l’obbligo di mantenere la distanza minima di sicurezza. Nella maggior parte dei casi bastano davvero pochi metri per metterci al sicuro dal rischio di una collisione.

Tutti i consigli per mantenere lo spazio d’arresto su strada

Calcolare la distanza di sicurezza minima durante la guida non è semplice, perché nessuna persona di buonsenso farebbe dei calcoli matematici nel momento in cui si trova al volante.

Molte vetture in circolazione sono già in possesso di un dispositivo che suggerisce la distanza di sicurezza ottimale, grazie ad una spia luminosa sul cruscotto. La spia si accende tutte le volte che, in base all’andatura dell’auto, la distanza di sicurezza è inferiore rispetto a quella ottimale e la macchina che precede si trova ad una distanza troppo ravvicinata.

Chi dispone di una vettura meno tecnologica, può comunque seguire alcuni semplici consigli utili per mantenere lo spazio d’arresto ottimale.

Il primo suggerimento è quello di provvedere con regolarità alla manutenzione del veicolo. Anche chi rispetta la distanza di sicurezza minima, non sarà in grado di frenare prima dell’impatto se le pastiglie dei freni sono troppo consumate oppure se gli pneumatici mostrano già evidenti segni d’usura.

Il consiglio precedente non riguarda solo il sistema frenante e gli pneumatici, ma bisogna prestare attenzione ai dispositivi e agli strumenti che ci permettono di avere una visibilità sempre ottimale, come i tergicristalli e le luci dell’auto.

Visto che lo spazio necessario per la frenata aumenta quando le condizioni meteorologiche sono avverse, guidare d’inverno richiede spesso qualche precauzione in più. In caso di pioggia, la distanza di sicurezza minima dovrebbe essere maggiore del 20 o 30%. Quando nevica o c’è ghiaccio in strada, lo spazio d’arresto ideale diventa invece 4 volte maggiore.

Questi accorgimenti andrebbero seguiti anche quando la vettura è dotata di pneumatici invernali, perché a volte i piccoli tamponamenti sono proprio la causa di un’eccessiva fiducia nell’efficienza del veicolo.

Un’altra delle insidie più comuni per chi vuole evitare i tamponamenti sono le strade in pendenza. In discesa i tempi di frenata si allungano, soprattutto quando a bordo del veicolo sono presenti diverse persone oppure il mezzo viaggia a pieno carico ed è più pesante del solito.

Nelle strade in discesa è buona abitudine mantenere una distanza di sicurezza maggiore e procedere con molta prudenza.

Quando si combinano alcune delle condizioni che abbiamo appena visto, come neve, strada in discesa o scarsa visibilità, diventa necessario addirittura procedere a passo d’uomo e mantenere uno spazio d’arresto lungo almeno quanto un campo di calcio. In questi casi, la prudenza non è mai troppa!

Bisogna tenere in considerazione che i tempi di reazione dell’automobilista sono di circa un secondo, ma aumentano sensibilmente con l’età, ma anche per effetto della stanchezza, che può giocare brutti scherzi. Bisogna sempre prevedere delle soste per riposare, soprattutto in caso di lunghi viaggi, così possiamo avere la certezza di metterci al volante solo quando siamo in grado di guidare e abbiamo il pieno controllo dell’auto.

Quando si rispetta la distanza minima di sicurezza si riduce il rischio di incidente, ma non lo si annulla del tutto. Quando tutte queste misure precauzionali non sono sufficienti da sole ed evitare l’impatto, sono i dispositivi di protezione a fare la loro parte. Per questa ragione l’ultimo consiglio da mettere in pratica, di certo non meno importante, è quello di allacciare sempre la cinture di sicurezza.

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